fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

mercoledì 28 marzo 2012

Autonomia e salute


Sotto forma di intervista vi proponiamo l'opera di un gruppo di medici degli anni '30.
Questi scrivono un manuale, ad uso popolare (40mila copie, tante per l'epoca), che ci presenta una medicina decisamente olistica, preventiva, applicabile fruttuosamente da chiunque tenesse in conto la propria salute. Non possiamo non notare l'affinità con la macrobiotica e la naturopatia in genere.
Negli anni '30 medico e paziente accettano la salute e la malattia come responsabilità dell'individuo. Con gli anni '50 la medicina perde ogni idea di limite e comincia a promettere miracoli di ogni sorta. L'opera preventiva viene in fretta dimenticata ed ogni responsabilità del paziente viene cancellata dal fatalismo.
L'asservimento della scienza medica agli interessi economici diventa sempre più sfacciato: il bicchiere di vino e l'olio d'oliva che fan bene, la dieta del gelato, il cartone del latte della centrale distribuito alle elementari e, soprattutto, lo sponsor... 1lt e 1/2 di acqua minerale al giorno!
La ricerca di criteri ragionevoli per tenersi in salute viene sostituita dalla fondazione di miriadi di associazioni finalizzate al recupero di fondi per la ricerca scientifica.

Questo vostro è un manuale popolare, più che alla cura si rivolge alla prevenzione. Allora, come tenersi fuori dai guai?
Per resistere agli attacchi dei microbi, ci vuole un sangue buono. Come tutti i tessuti e tutti gli organi del corpo, il sangue è fatto dei materiali introdotti nell'organismo. Per avere buon sangue occorrono tre cose: buon nutrimento, aria e acqua pura. Sono pure necessari il sonno, il riposo, l'esercizio, ma il principale fattore della salute è un buon nutrimento. Non è possibile fare buon sangue con cattivi alimenti. Il corpo umano è dotato di una meravigliosa forza di adattamento, ma non ha il mezzo di trasformare in sangue puro e ricco gli alimenti di qualità inferiore. L'apparato digestivo non crea i suoi alimenti, può soltanto trarre il miglior partito possibile da quelli che gli sono forniti.

Quali sono gli alimenti migliori verso cui dovremmo rivolgerci?
Il regime alimentare dato all'uomo da Dio, all'origine del mondo, si componeva di cereali, legumi e frutta. Questi alimenti racchiudono gli elementi necessari per mantenere vigoroso il corpo. Nel loro stato naturale sono schietti e sani. La loro varietà è grande abbastanza per soddisfare tutte le esigenze di clima, di stagione, di temperamento e di occupazioni. Tutti i gusti personali ne possono essere soddisfatti.

Come possiamo fare a scegliere? Ci vuole suggerire una dieta?
Il buon senso vuole che ognuno, in materia di alimentazione, scelga da una lista di cibi riconosciuti sani, quegli alimenti che più gli si confanno, poiché non a tutti può convenire la stessa alimentazione.

Qualche suggerimento in cucina?
Il miglior metodo per cucinare è il più semplice. Le miscele complicate, le pietanze grasse o molto impepate, e i pasticcini, non sono adatti per nessuno. Il buon senso indica una piccola varietà di cibi per ogni pasto. Tutti gli elementi nutritivi devono essere rappresentati, altrimenti ne andrà di mezzo la salute. Un nutrimento che racchiude tutti gli elementi nelle debite proporzioni, ben preparato e mangiato convenientemente, dovrebbe bastare per mantenere in salute. L'osservazione di tutte le altre regole d'igiene, non è tale da compensare l'assenza di un regime razionale.

Suggerimenti a tavola?
Masticazione. Masticando si digerisce bene. Lo stomaco non ha denti, perciò la masticazione deve farsi in bocca. Si può dire che più gli alimenti stanno in bocca, meno stanno nello stomaco. La cattiva abitudine di inghiottire parte degli alimenti non bene masticati, può causare disturbi su tutto il percorso del canale digerente.
Quando bere. Non bevete mangiando, ma tra un pasto e l'altro. Se lo stomaco è dilatato, meglio bere soltanto 5 o 6 ore dopo. Un mezzo bicchiere di acqua fredda, bevuta mangiando, ritarda la digestione di una mezz'ora.
Regolarità. Per i pasti va usata la maggiore regolarità. L'abitudine di mangiare a tutte le ore turba il migliore apparecchio digestivo e può produrre un deperimento generale. La digestione si fa male, soprattutto se si fa una vita sedentaria: si perde l'appetito e il piacere di mangiare. Tre pasti al giorno sono sufficienti; per alcuni ne bastano due, e fra un pasto e l'altro non si dovrebbe mangiare.
Moderatezza. Mangiar troppo è spesso causa di malattia. Il nutrimento non dipende tanto da ciò che si mangia, quanto da ciò che si digerisce. L'eccesso di cibo non è soltanto una perdita, ma un male per la costituzione che subisce un danno pericoloso. Il vuoto e la fame che certe persone sentono, sono il lamento di uno stomaco affaticato che ha bisogno di riposo. Infine gli alimenti non utilizzati fermenteranno e si decomporranno nel tubo digerente, e questo risultato dell'attività dei microbi, sarà il punto di partenza di una auto-intossicazione le cui conseguenze si faranno presto sentire.

Davvero basterebbero questi pochi criteri per tenersi in salute? E i medici?
Se le malattie sono molte, le condizioni essenziali di salute sono poche, ma bisogna riconoscerle e adottarle se noi vogliamo avere buoni risultati. I medici riconoscono che la salute ha la sua sorgente fuori dalla medicina; che è sottoposta a leggi con le quali dottori e malati possono cooperare, ma di cui nessuno può fermare il corso. Queste leggi ci assicurano la possibilità di una vita più o meno lunga e accrescono e conservano le forze vitali ricevute fin dalla nascita.

La salute è dunque in mano alla nostra responsabilità. Ma che dobbiamo fare quando non siamo stati capaci di gestirla?
La salute è il risultato del fatto che l'uomo s'è messo in armonia con le leggi naturali. Se ci siamo ammalati per aver trasgredito queste leggi naturali, bisogna riesaminare il nostro metodo di vita.

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