fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

martedì 30 novembre 2021

Umberto Eco ha spiegato al popolo che non doveva fidarsi di internet...

Che tristezza accorgermi che mio fratello si beve l'informazione generalista e monocorde del mainstream mediatico (e ad essa tragicamente offre le sorti sue e della sua famiglia).

Che peccato che non venga a chiedermi quali informazioni alternative io trovi sulla rete, quale ricchezza di interventi, di competenze tecniche e di testimonianze siano lì a disposizione di tutti... certo bisogna applicare un minimo di discernimento... e questo sì è a carico del fruitore del web, e costa una certa fatica.

Una fatica che l'umano non sembra più in grado di reggere. E' solo l'effetto di Idiocracy (vi ricordate quel film demenziale... ), cioè di un generalizzato calo del QI e relativo rincoglionimento medio, o c'è di più?

Umberto Eco denunciava che su internet stavano fiorendo bufale di ogni sorta e deliri complottistici, e che mai la rete avrebbe potuto sostituire la centralità del riferimento accademico. Ascoltate qui per esempio come sproloquiava su praticamente tutti i grandi temi controversi - dagli americani sulla luna alle ragioni dell'11 settembre - addirittura sentendosi in dovere di gettare merda sul forse unico vero giornalista di inchiesta di questi anni che è stato Giulietto Chiesa... una certa caduta di stile per una lectio magistralis qual'era l'occasione del suo discorso!

Ecco chi ha spiegato a tutti i figli della sinistra (e proprio quelli che abbiamo fatto studiare) come buttare via quel po' di strumenti critici costruiti negli anni. Col '68 l'università diventava democratica, ma nel senso che semplicemente l'elite trasferiva altrove il luogo di formazione identitaria dei propri rampolli. Ora certamente resta depositaria degli strumenti del dominio scientifico del mondo, ma l'ideologia infusa ai suoi studenti è di sottomissione, semplici tecnici acritici, applicatori di protocolli crudeli ma decisi da un presunto principio di realtà che si impone davanti a tutto: la realtà dell'emergenza!

Ecco il prodotto di vent'anni di vita spesa sui banchi di scuola: poveri dottorini sottomessi al principio d'autorità, una banda di vigliacchi dominati dalla paura... sgherri del potere, si sarebbe detto una volta, non certo lo spirito elitario dei padroni del mondo!

venerdì 19 novembre 2021

DIVIDIAMOCI

La modernità si sta dimostrando un mondo di vacche al macello ed in effetti la maggioranza sembra darsi volontariamente a questo gioco, in complicità con quei pochi mandriani che organizzano la mattanza e ne caveranno i loro interessi: a questo si è ridotta la sostanza delle più moderne democrazie!

Bene, forse è davvero questa l'unica cura efficace per l'ecologia del pianeta: ormai che è stata prodotta che futuro potrà mai avere una tale massa abbruttita e disumanizzata? Se una popolazione ha deciso di suicidarsi, con le sue istituzioni e i suoi politici,  con i suoi imprenditori e coi sindacati, la sua chiesa la sua cultura... come possiamo interferire contro tanta autodeterminazione genocitaria?

Attenti però. Non tutti sono vacche! Tanta gente ha colto l'occasione per darsi una mossa, per risvegliarsi dal rincoglionimento televisivo.

Tanta gente che è semplicemente ancora viva, e che da adulta sa che la vita continua e che bisogna occuparsi di lavorare per guadagnarsela, per allevare dei figli da poter guardare con speranza e per custodire un territorio che è il solo che può garantirci autonomia ed onestà.

E' un mondo urbano, impiegatizio, tutelato, quello che va all'estinzione. La modernità con la sua ideologia del progresso è in realtà un fine corsa. Non c'è una prossima tappa, mettetevi il cuore in pace: le masse contadine sono diventate masse operarie, e poi masse di consumatori e masse di medicalizzati... ora è solo venuto il momento della pillola finale! Dopo aver delocalizzato le fabbriche ora quelle masse non servono più. Schiavi? No, penso che le elites preferiscano farsi servire dai robot.

Le mura della città si sono chiuse e chi ne è restato fuori guarderà con orrore e pietà quegli amici e famigliari che vi si sono soggiogati. Ma ciò non potrà avvelenare la riscoperta voglia di vivere e tutto l'entusiasmo di fronte al compito immane ma necessario di inventarci un nuovo modo di stare al mondo.