fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

venerdì 23 gennaio 2015

Pesto di rucola



Cari lettori, su internet ho trovato parecchie ricette di sugo alla rucola (qui vi presento la mia alternativa salutista), comunque la questione principale è ricordare che il basilico è cancerogeno e quindi il suo uso intensivo e concentrato nel pesto alla genovese immagino risulti particolarmente pericoloso: un perfetto esempio di come convenga sempre considerare "l'effetto che fa" prima del gusto!

100gr di rucola fresca tagliata
100gr di tofu 
10 noci
1 cucchiaio d'olio d'oliva
il succo di due spicchi d'aglio, un po' di zenzero, sale

frullate il tutto non troppo fine aggiungendo un po' d'acqua e poi addensate con due o tre cucchiai di lievito di birra alimentare.

martedì 13 gennaio 2015

Unitarietà


Nessun linguaggio è così semplice
da non poter contenere
tutti i termini dell’universo

giovedì 1 gennaio 2015

WWOOF e stili di vita


Ho provato a fare una ricerca fra le fattorie aderenti al WWOOF (l’associazione che permette a giovani di tutto il mondo di fare esperienze formative in agricoltura biologica). Grazie al motore di ricerca ho vagliato le schede di presentazione delle cascine ospitanti ed ho selezionato quelle che hanno usato i termini: vegetarian, vegan, macrobiotic, gay. Per fare un confronto ho poi cercato gli stessi dati nell’elenco delle fattorie tedesche.

in Italia: vegetarian 50%, vegan 10%, macrobiotic <1% , gay <1%
in Germania: vegetarian 40%, vegan 5%, macrobiotic 0%, gay 0%




Da questi dati emerge, forse con sorpresa, un’Italia all’avanguardia nella ricerca di una cultura ecologica e salutare. Allo stesso tempo il raffronto fra i diversi criteri alimentari adottati denota la gran fatica a pervenire ad un pieno realismo e ad una sincera valutazione delle proprie produzioni come delle proprie scelte di gusto. Si evidenzia una palese contraddizione: formaggio vino e carne che sembrano essere le possibilità produttive di quest’Italia non più industriale (a conferma l’expo di Milano che si è incentrato sull’alimentazione), sono anche i prodotti che ci riempiono gli ospedali.
I numeri evidenziano un lento percorso di consapevolezza di cui, malgrado tutto, sembriamo essere all’avanguardia, l’Italia potrebbe essere il primo paese europeo in cui può definirsi una valutazione più realistica del fenomeno economico, una valutazione in cui finalmente si tenga conto degli effetti e dei disvalori economici, in cui si potrà cominciare a parlare dei costi sociali relativi alle produzioni.

Quanto alla rarità del termine gay (ed il dato non indica agricoltori omosessuali dichiarati, ma genericamente posti “gay friendly”), sembra dire che il mondo agreste ancora non brilla per sperimentazione sociale. Eppure, se cerco di immaginare le aspettative dei tanti giovani che ho visto passare qui da noi in questi tre anni di attività WWOOF, credo che l’interesse per un dato sociale di maggiore complessità accompagni strettamente la ricerca di ecologia ed autonomia grazie al tramite essenziale della salute.