fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

venerdì 8 luglio 2022

Aspettando l'apocalisse

 Se è vero, come raccontano tanti OOPart*, che a più riprese l'umanità sia incorsa in brusche interruzioni della sua storia, ecco questa volta sembra semplicemente che l'èlite abbia deciso di anticipare quel catartico meteorite.

Cosa può pensare l'ecologista radicale che imboscato scruta il gonfiarsi del delirio modernista? Che non è più il tempo di cercare proseliti, certo, ma è meglio correre in casa e chiudersi bene ad aspettare che il temporale faccia la sua sfuriata. E poi si esce a vedere, e se ha grandinato forte... pace, pianteremo qualcosa di nuovo!

Questo è il bello del partito "della vita" o "della realtà", che qualunque cosa succeda il programma non cambia: la vita se può ci riproverà sempre. E la realtà dal canto suo non si piegherà mai alla morale, il bello o brutto tempo se ne sbatte dei nostri scongiuri e dunque è inutile protestare ed opporsi alla meteora dell'èlite genocitaria, questa farà il suo sporco mestiere e libererà il pianeta dall'enorme massa di stupidi che l'ammorba... e chi potrebbe dargli torto!

Questo sembra quanto la storia ciclicamente propone: la civiltà lentamente cresce per poi essere azzerata dal cataclisma di turno. In realtà noi sappiamo che ad accrescersi è il livello di supplenza delle capacità umane: la tecnologia materiale e sociale che ci permette di vivere sul pianeta da strumento creativo diventa protesi accomodante che indebolisce ulteriormente... fino ad un inevitabile crollo!

Questo cui stiamo assistendo sembra dunque la precisa rappresentazione scenica di quello che avrebbe potuto essere un disgraziato evento naturale. Salvo che, in questo caso, è intenzionalmente ed arbitrariamente costruito ed autosomministrato.

C'è da chiedersi se questa dinamica "per estremi" sia davvero connaturata alla nostra forma o se invece, questa forma, non sia possibile imparare a gestirla. Il "reciproco richiamo al realismo" sul quale potrebbe essere fondata la relazione umana ed il patto sociale di una nuova cultura questo sarebbe: saper usare assieme freno ed acceleratore, la capacità di tenerci in equilibrio.

Questa è l'alternativa complessa alla semplificazione morale: la consapevolezza che la tecnologia ci è connaturata per sopravvivere (come le penne degli uccelli o le foglie degli alberi) e che per considerarsi adulti possiamo imparare a gestirla riconoscendone i limiti.


(*Chi frequenta internet alla faccia di Eco conosce la sigla Out Of Place Artifacts)