LA CIVILTA' DEL FOTTERE: Compagni d'inverno

< Jalla ha scelto di mettersi soggettivamente dal punto di vista della "coscienza di specie" (e lo dice anzi esplicitamente) e non dal punto di vista degli individui, delle classi e delle nazioni. Si tratta di un punto di vista molto diffuso all'interno del cosiddetto "pensiero ecologista" o più esattamente del pensiero ecologista radicale. > dalla prefazione di Costanzo Preve.

"Se la modernità è l'esito di una storia, questa costringe allora a presupporre un attore, una forma alla quale l'umano può tornare a riferirsi. Può tornare quando vuole o meglio quando riesce, costretto dalla necessità, a rompere il velo dell'illusione che questa sia l'unica storia possibile."

"Non c'è alcuna ricerca di equilibrio nell'internazionalismo del mercato. Domanda e offerta si fondano entrambe sul presupposto della debolezza e se si incontrano è solo per fottersi ulteriormente nella reciproca dipendenza. Ma non c'è cattiveria nel fottersi: c'è solo il desiderio di incontrare l'altro e c'è l'ideologia che impedisce di farlo consapevolmente.

Tutto qui, l'enorme castello della civiltà poggia sull'incapacità di riconoscere un semplice desiderio di relazione. Violento magari, e deforme per le pessime condizioni in cui vive l'umanità addomesticata, ma reale, l'unica realtà cui possiamo attaccarci per uscire dall'ideologia che sta distruggendo il pianeta."

LA CIVILTA' DEL FOTTERE

fondamentalismo della modernità

martedì 3 dicembre 2013

Compagni d'inverno

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