fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

lunedì 21 ottobre 2024

Confidenze epistemologiche

 Che introduzione è possibile fare al tema del tutto cosmico?

Tutte e nessuna: ogni interlocutore necessita la sua.

Ciao caro, vedi oggi hai potuto goderti di una personalizzata introduzione al meraviglioso "panorama che si vede di quassù", una delle infinite e proprio la tua...
Scusa, torniamo seri. Quel che mi interessa qui è farti apprezzare la differenza fra un approccio personalizzato e le astratte formulazioni cosmico-sapienziali che pure appunto sul blog per non perderle.
Allora (e se non l'hai ancora fatto ora è il momento che ti chiedo proprio di farlo) leggimi qualcuna di quelle formulazioni che ho tentato di dare della materia, e dimmi se non abbiamo bisogno di una catechismo o qualcosa del genere... penso forse addirittura che la grande legge di unificazione debba essere dichiarata in termini di  catechesi di postulati e presupposti di realismo, prima di riuscire a determinarne la formula matematica...
A me farle, entrambe le cose, stimola sensazioni diverse. Distillare l'astratto mi evoca costantemente un piano ben oltre il vitale, pardon dovrei dire prima del vitale manifesto, prima del vitale emotivo cui siamo abituati. Resto esaltato, ovviamente, ma anche molto turbato: definire la vita inevitabilmente significa porsene fuori, in qualche maniera, forse anche nella giusta direzione della vera coscienza cosmica senza tempo e senza spazio... ma comunque con un sentore di nostalgica dipartita! Distacco che posso solo colmare con la voglia imperiosa di sentirmi domandare cosa ho intravisto ed col piacere di provare a spiegarlo, proprio con quei termini e quegli esempi e quelle immagini che sento che ogni volta vengono diversi proprio perché l'interlocutore è diverso...
Stiamo inaugurando un nuovo eclettismo dove veramente ora un bambino sano rischia di aver più termini, e pertinenti, di un filosofo o di un fisico...
buonanotte

Fenomenologia della fottitura

Stamane ti regalo l'esperienza del passaggio (litigarello ovviamente) di due cacciatori dietro la finestra della cucina... Come sempre in queste occasioni ho la precisa percezione del fenomeno della fottitura di cui ora ti voglio proprio parlare. Cominciamo con due affermazioni delle mie...

1 Il gusto degli ormoni è il sentore del popolo cellulare interno, d'altra parte ogni cellula pensa: chissà cosa sta pensando l'essere superiore?

2 La fottitura è il gusto dell'adrenalina senza lo sfogo dell'azione

L'adrenalina "legittima" è quella implicata dal buttarsi in una azione o nel reagire ad uno stimolo improvviso.
Invece il nevrotico piacersi del gusto dell'adrenalina di per sé (un film horror per esempio) è alla radice del fenomeno sociale della fottitura e quindi, in ultima istanza, dell'intera struttura degenerativa della nostra civiltà.
Scegliere l'altro come risorsa (decidere di fottere qualcuno!) o patire impotenti la fottitura (quella di stamane dei cacciatori come quella implicita nel commercio, o quella interrogatoria di un professore o la paletta delle forze dell'ordine...) sono posizioni analoghe e complementari: implicano adrenalina e ci rendono complici della civiltà del fottere.
... a me non piace, sinceramente, proprio quel gusto e quel senso di pancia rattrappita che l'adrenalina lascia quando appunto lo sfogo dell'azione non c'è, e questo non è solo autogestione esistenziale personale ma diventa dirimente perché è la domanda fondamentale da porre ai nostri nuovi interlocutori: vi piace il gusto dell'adrenalina?, non avete ancora concluso quell'esperienza?, non vedete che danni fa?, per favore fate in fretta che qui bisogna passare ad altro...!
A me non piace perché l'incontro con l'altro maschio vorrei che fosse condito di altri ormoni e questa è anche la fondamentale "funzione" (concedimi la licenza funzionalista... proprio a me!) dei finocchi nel corpo sociale ed in specifico nella società degli uomini: rendere più complessi i giochi!

(Ecco finalmente che dopo mezz'ora di scritto ed aver lavato i piatti... il gusto dell'adrenalina regalatomi dai cacciatori è andato via! )
Questa dell'adr. è un esempio di analisi fenomenologica attinente, direi in questo caso, al significato di Marte-azione nella sua dialettica con Venere-comodità. Non è ancora l'analisi anatomica di parti del corpo in una certa decade, ma solo l'abbinamento "sinottico" dell'adrenalina alle caratteristiche marziane e le concordanze che ne discendono.
Allora, fino ad ora avevo dato del rapporto gusto-effetto dei cibi una definizione molto pratica: prima si considera l'effetto che fanno i cibi con cui riempiamo la dispensa e solo poi il gusto può dettare con l'istinto la scelta giusta giorno per giorno.
Ora posso approfondire l'analisi ed affermare che:
in prima battuta il gusto serve a distinguere i cibi tra di loro per non avvelenarsi
in seconda battuta si ragiona cosa mangiare in base all'effetto che vogliamo ottenere per noi stessi 
ed infine ecco forse arrivare il gusto-piacere comunemente inteso: come premio per la scelta giusta, cioè giusto la verifica della coerenza tra come vogliamo stare e cosa abbiamo mangiato per arrivarci

Ecco che con questo esempio di una piccola analisi fenomenologica (Usserl, se vogliamo, ma con in più le capacità di lettura dello schema) ti ho mostrato perché lo schema è molto importante anche per una comprensione dell'attuale: proporre al prossimo di rileggersi con i nuovi strumenti cognitivi significa chiedergli di prendersi la sua responsabilità politica! Fatti complesso e non generare altro potere nefando! 

Figli di uno schema

Oggi con te vorrei parlare dell'atteggiamento funzionalista con cui ci hanno insegnato a guardare il bioma.

Se, come Lui disse, gli organismi sono la sommatoria di pezzi arrivati per caso e selezionati dalla storia, allora ad ognuno di quei pezzi dovremo riconoscergli una funzione...
Se poi penso che le energie psichiche di tutti i giovani che hanno approcciato la biologia da metà dell'ottocento ad oggi è andata in fumo dietro a questo sport apparentemente brillante ma in realtà idiota...
Sì, idiota, perché mi sembra che ostinatamente non si sia voluto accorgersi della forzatura che questo esercizio di pensiero comporta: ogni pezzo è usato da diversi animali in maniere plurime diverse e specifiche, ma anche creative ed inventabili oppure non usato o addirittura controproducente per la sopravvivenza. Un arto ha ricche possibilità d'uso: movimento e azione, ma anche protezione, calore, bilanciamento, espressione, danza, mimica, gestualità... C'è una funzione principale e le altre accessorie? e chi lo stabilisce quali sono? quel pezzo è nato per una funzione, e poi lo si è usato per qualcos'altro? possiamo sapere che non sarebbe sopravvissuto
se non avesse avuto quel pezzo fatto così?... Appena uno si pone due domande tutto crolla!

Ricordo che la domanda fondamentale della ricerca sulla vita è: come mi risveglio ogni mattina ricordandomi chi ero il giorno prima, come sono nato assortito con la mia insopprimibile individualità, come nasce una nuova specie vivente, come nasce il bioma sulla terra, come nasce la vita nell'universo...
Ecco, visto che su questi temi non sappiamo un granché, allora le due ipotesi sono paritetiche: figli del caso in progressione nella storia, o sempre nuove e analoghe stampe dello stesso conio-schema?
Ti voglio fare un esempio. Pensa a quando la cellula si riproduce: tutti hanno in mente l'immagine dei cromosomi in forma di bastoncello, sono impacchettati e chiusi come in valigia, pronti a dividersi in due squadre sul fuso mitotico di partenza... bene, e se loro sono in valigia chi comanda il processo? Proprio nel momento più importante della sua vita la cellula sembra lasciare il comando e lascia che a dirimere la spartizione dei cromosomi (e nella meiosi ovviamente anche l'assortimento genetico della prole) tutto sia lasciato al caso...

Bene, noi diciamo che proprio questo è il momento principe in cui la trascendenza gioca il suo ruolo, nel momento della riproduzione la tensione dello schema detta una nuova ma sempre analoga conformazione e la riedizione fresca e rinnovata della vita ogni volta lo testimonia.
Usciti dalla nebbia evoluzionista ora ogni organismo può sfoggiare tutta la sua manifesta particolarità: nasco, guardo i pezzi che l'ordine cosmico mi ha dato e poi mi invento come usarli. La concordanza in questo caso è una tensione sempre accesa: l'ala e la pinna trovano la loro forma concordante rispettivamente con l'aria o con l'acqua non perché il rischio di precipitare o di annegare ha selezionato le forme che più aiutavano in quel verso, ma perché amministrate dalla medesima dialettica, in questo caso direi  Y-Nettuno, rigidezza e fluidità, cioè l'arto avrà la possibilità di modulare il suo aspetto in un'escursione di forme che risulteranno sempre in concordanza con la consistenza di un mezzo più o meno denso. C'è un legame fenomenologico d'origine (forma dell'arto anteriore e consistenza del mezzo fisico da attraversare sembrano dunque nella stessa casella di una tavola sinottica) e c'è il legame ontologico, rinnovato da parte dell'animale che si valuta e che decide liberamente come usare quei pezzi in mezzi di diverse densità.
La fenomenologia dell'ambiente è la medesima di quella organica, lo stesso schema genera gli esseri animati ed i contesti materiali dove vivono.

scienza e trascendenza

E' da un po' che scambio con voi queste mail per cercare di socializzare la ricerca sullo schema. A questo punto devo fare didattica, personalmente ne ho voglia ed a questa si aggiunge la necessità di sottoporre a verifica quanto Piero ed io rischiamo di esserci solipsisticamente montati nella solitudine culturale di questi decenni.

Ho bisogno di verificare se questo modo di vedere la vita possa diventare strumento di quella nuova umanità postmoderna che attendiamo.
Voglio dire che penso che questo sia il linguaggio possibile e corretto per tutti per capire e parlare delle cose naturali (ontologia, olismo), poi "quelli che hanno studiato" aggiungeranno anche l'esercizio di un rigoroso metodo per ricavare informazioni con un certo grado di validità (scienza, riduzionismo). Va da sé che ritengo che la conoscenza sia l'ontologia, e che tutti debbano occuparsene. Mentre penso che i ricercatori specializzati nel metodo scientifico abbiamo patito questi due secoli del rischio di perdere di vista il vero piano della comprensione umana con l'idea che si potesse descrivere e parlare del mondo con l'invenzione di un "linguaggio scientifico"...
No, no, no... 
La scienza definisce paletti di informazioni che l'ontologia deve rispettare per restare nel limite del plausibile: questa è la definizione corretta dei reciproci rapporti tra comprensione ontologica della realtà e ricerca scientifica! 
L'ontologia riguarda tutti, il metodo scientifico riguarda chi va alla ricerca di informazioni particolari.
Per questo io non chiedo una revisione scientifica ma umana ed ontologica. Certo qualche "paletto" di informazione scientifica posso averlo citato e usato male, chissà quanti ne ignoro!, ma non è questo il problema perché non è scientifico il confronto. Questa roba non è scienza perché è inverificabile, ma neppure è spazzatura creazionista per bambini idioti, attenti.
Questa è invece l'alta comprensione ontologica possibile ad una sana popolazione,  che dunque chiede ai suoi scienziati di tornare a considerarsi semplici tecnici della raccolta dati.
Questa è la fondazione di un nuovo linguaggio realista e socializzabile a tutti, internazionale perché riferito al corpo e per tutti metafora di un modello cosmico.

Difetti di forma

Dobbiamo capire come funzioniamo rispetto alle "mancanze" dalla forma della specie.
Dato: la pezzatura dei sacchi considerati normali da movimentare è scesa dai 100 kg di inizio novecento ai 50 e poi ai 25 attuali. Non si tratta solo di emancipazione popolare, la forza fisica media della popolazione è diminuita, ci sta bene o cerchiamo di correre ai ripari?
Per farlo bisogna esserne consapevoli: riconoscere un senso di colpa o di mancanza rispetto alla forma "che dovremmo avere" (tesi opposta all'evoluzionismo) è essenziale, ma è anche l'opposto di  quanto si sforza di fare il modernismo: accettarsi per quello che si è... diversamente sani, diversamente belli!
No, deboli, malati e brutti dobbiamo riconoscerci! Solo accusando il colpo e patendo quel che c'è da patire nello scoprirci mancanti possiamo metterci a fare qualcosa di costruttivo per noi o per i nostri figli.
Così è anche sul cognitivo. Banalmente la lunghezza delle poesie che si pretendeva che i bambini dovessero essere in grado di imparare a memoria si è notevolmente ridotta nell'arco di poche generazioni.
Ora, anche il "so di non sapere" ha dei limiti: encomiabile per dire lo sprone al cercare, esecrabile se fa diventare tabù il trovare una qualunque cosa... Ecco il Tabù mi sembra di aver sperimentato questi anni: uno scomposto fuggi fuggi di fronte a quelle che dovrebbero essere banalità per un umano che fa esperienza della salute e della complessità.
Certo è brutto e fa male accorgersi delle proprie defaillances, ma è il dolore inevitabile per uscire dal guscio protetto e tutelato e infantilizzante della modernità. Chi però affronta questo dolore e questa solitudine, poi può accorgersi con sollievo che la soluzione è implicita nella nostra riscoperta forma e dunque nel suo desiderio di socialità.
Tutti assieme riportiamo ad interezza ciò che è possibile all'umano: nella comunità intera, se davvero riesce ad interagire intimamente, può manifestarsi appieno la forma che dovremmo avere tutti a riferimento.

mercoledì 9 ottobre 2024

Depopolamento

 Che triste vivere in un paese che muore. Non ci sono giovani, non c'è curiosità, uno impara presto a sentirsi vecchio. Se ti viene una buona idea... non trovi nessuno a cui dirla.

Bisogna fare attenzione, nel provare a formulare una nuova teoria politica in tale contesto, a non inquinarla del cattivo umore imperante. Questo si traduce infatti nella debolezza cognitiva di non vedere la propria complicità nel collettivo autolesionismo contemporaneo.

martedì 8 ottobre 2024

Esercizi di posizionamento...

 Lasciando da parte ogni velleità spirituale dovrebbe essere possibile una semplice meditazione "posizionale", leggersi cioè all'interno della geometria dello schema:


Esercizio di Meditazione posizionale:
Spento il terzo (la terza parte, gli arti) con l'inazione
resti tu (il sesto della testa) con i tuoi organi (il mezzo del corpo),
che sei come dio con i suoi esseri,
cosmo e manifestazione, pensiero e respiro,
la fisiognomica cinese quindi è cosmogonia
e noi organi siamo quindi le emozioni del dio-cosmo!


Mi sembra interessante  accompagnare questa tecnica di rilassamento con una riflessione fatta dieci anni fa sempre su questo blog

Intelligenza naturale:
La comprensione rappresenta il movimento inverso a quello per cui
da uno schema unitario si genera la multiformità del reale.
L'intelligenza è la risposta allo sviluppo del cosmo,
è l'esercizio faticoso di risalire la corrente
per ricongiungersi alla fonte delle potenzialità,
riaccorpare i termini, cogliere le analogie...
Purtroppo, la nostra moderna idea di progresso
non mi sembra andare in questa direzione.

Insegnante

 <<Il primo dovere dell'insegnante è di scuotere ben bene l'allievo. E quando il tumulto che ne nasce si sarà sedato, tutto allora sarà probabilmente andato al suo giusto posto. Oppure non ci andrà mai!>>

dal Manuale di armonia di A. Schonberg