fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

lunedì 21 ottobre 2024

Figli di uno schema

Oggi con te vorrei parlare dell'atteggiamento funzionalista con cui ci hanno insegnato a guardare il bioma.

Se, come Lui disse, gli organismi sono la sommatoria di pezzi arrivati per caso e selezionati dalla storia, allora ad ognuno di quei pezzi dovremo riconoscergli una funzione...
Se poi penso che le energie psichiche di tutti i giovani che hanno approcciato la biologia da metà dell'ottocento ad oggi è andata in fumo dietro a questo sport apparentemente brillante ma in realtà idiota...
Sì, idiota, perché mi sembra che ostinatamente non si sia voluto accorgersi della forzatura che questo esercizio di pensiero comporta: ogni pezzo è usato da diversi animali in maniere plurime diverse e specifiche, ma anche creative ed inventabili oppure non usato o addirittura controproducente per la sopravvivenza. Un arto ha ricche possibilità d'uso: movimento e azione, ma anche protezione, calore, bilanciamento, espressione, danza, mimica, gestualità... C'è una funzione principale e le altre accessorie? e chi lo stabilisce quali sono? quel pezzo è nato per una funzione, e poi lo si è usato per qualcos'altro? possiamo sapere che non sarebbe sopravvissuto
se non avesse avuto quel pezzo fatto così?... Appena uno si pone due domande tutto crolla!

Ricordo che la domanda fondamentale della ricerca sulla vita è: come mi risveglio ogni mattina ricordandomi chi ero il giorno prima, come sono nato assortito con la mia insopprimibile individualità, come nasce una nuova specie vivente, come nasce il bioma sulla terra, come nasce la vita nell'universo...
Ecco, visto che su questi temi non sappiamo un granché, allora le due ipotesi sono paritetiche: figli del caso in progressione nella storia, o sempre nuove e analoghe stampe dello stesso conio-schema?
Ti voglio fare un esempio. Pensa a quando la cellula si riproduce: tutti hanno in mente l'immagine dei cromosomi in forma di bastoncello, sono impacchettati e chiusi come in valigia, pronti a dividersi in due squadre sul fuso mitotico di partenza... bene, e se loro sono in valigia chi comanda il processo? Proprio nel momento più importante della sua vita la cellula sembra lasciare il comando e lascia che a dirimere la spartizione dei cromosomi (e nella meiosi ovviamente anche l'assortimento genetico della prole) tutto sia lasciato al caso...

Bene, noi diciamo che proprio questo è il momento principe in cui la trascendenza gioca il suo ruolo, nel momento della riproduzione la tensione dello schema detta una nuova ma sempre analoga conformazione e la riedizione fresca e rinnovata della vita ogni volta lo testimonia.
Usciti dalla nebbia evoluzionista ora ogni organismo può sfoggiare tutta la sua manifesta particolarità: nasco, guardo i pezzi che l'ordine cosmico mi ha dato e poi mi invento come usarli. La concordanza in questo caso è una tensione sempre accesa: l'ala e la pinna trovano la loro forma concordante rispettivamente con l'aria o con l'acqua non perché il rischio di precipitare o di annegare ha selezionato le forme che più aiutavano in quel verso, ma perché amministrate dalla medesima dialettica, in questo caso direi  Y-Nettuno, rigidezza e fluidità, cioè l'arto avrà la possibilità di modulare il suo aspetto in un'escursione di forme che risulteranno sempre in concordanza con la consistenza di un mezzo più o meno denso. C'è un legame fenomenologico d'origine (forma dell'arto anteriore e consistenza del mezzo fisico da attraversare sembrano dunque nella stessa casella di una tavola sinottica) e c'è il legame ontologico, rinnovato da parte dell'animale che si valuta e che decide liberamente come usare quei pezzi in mezzi di diverse densità.
La fenomenologia dell'ambiente è la medesima di quella organica, lo stesso schema genera gli esseri animati ed i contesti materiali dove vivono.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.