fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

sabato 15 febbraio 2014

Onfray

Un’amica mi chiede che ne penso di Michel Onfray, filosofo francese nato nel ’59 e propositore di un’emancipazione edonista e anarchica. Nel retro di copertina del suo “Trattato di ateologia” ho trovato questa sintesi che mi sembra corretta.

<< Dio non è affatto morto, o se lo era è ormai nel pieno della sua rinascita, in Occidente come in Oriente. Di qui l'urgenza, secondo Onfray, di un nuovo ateismo argomentato, solido e militante. Un ateismo che non si definisca solo in negativo, ma si proponga come nuovo e positivo atteggiamento nei confronti della vita, della storia e del mondo. L'ateologia (il termine è mutuato da Bataille) deve in primo luogo avanzare una critica massiccia e definitiva ai tre principali monoteismi, poi proporre un deciso rifiuto dell'esistenza del trascendente e promuovere finalmente, dopo millenni di trascuratezza, una cura per "il nostro unico vero bene: la vita terrena", il benessere e l'emancipazione dei corpi e delle menti delle donne e degli uomini. >>

La cura di sé mi sembra il punto di contatto con le nostre riflessioni. Ma di quali corpi e di quali menti parla? Parla dell’individuo singolo e dei suoi desideri, potenzialmente infiniti. Parla di un corpo individualista e di una mente incapace di immaginare una dimensione sociale di reciproca responsabilità dove, qui sì, diventa essenziale la capacità, reale e pratica, di gestire e coltivare il proprio desiderio, la salute e l’autonomia.
Certo anche noi potremmo parlare di edonismo, del piacere di soddisfare i propri bisogni, del piacere conseguente al pieno respiro dell’umana forma e della sua complessità. Ma è conseguenza appunto, non obiettivo della nostra vita, come invece mi sembra essere il programma di Onfray. E l’edonismo individualista è già la proposta precisa, potente ed effimera, della modernità consumista: inseguire i suggerimenti del gusto piuttosto che ragionare un attimo sull’effetto che fa.

Non abbiamo bisogno di altri araldi della modernità, che a questo si riduce in sostanza il filosofo francese: altro che avanguardia dell’alternativa, Onfray può solo aiutarci a dimenticare ogni residuo pudore per il tradimento dell’umana forma!

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.