fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

sabato 8 febbraio 2014

Condividere

L’occidente è così abituato al suo individualismo che fatica a immaginare risposte comportamentali diverse. La “normalità” dell’Africa è invece la dimostrazione di un’altra impostazione.




<< Qui però siamo in Africa, e il felice nouveau riche non può dimenticare l'antica tradizione del clan, la cui norma fondamentale prescrive di dividere tutto quel che si possiede con i propri confratelli, con gli altri membri del clan ossia, come si dice qui, con i propri cugini (in Europa il legame tra cugini è ormai debole e vago, mentre in Africa un cugino in linea di madre conta più di un marito). Per cui se hai due camicie, danne una al cugino; se hai una ciotola di riso, dagliene la metà. Chi infrange questa regola è esposto all'ostracismo, all'espulsione dal clan, alla terrificante condizione di isolato. In Europa, e ancor di più in America, l'individualismo è un bene apprezzato; in Africa è sinonimo di disgrazia e di maledizione. La tradizione africana è collettivista, perché lo stare in un gruppo concorde era l'unico modo di far fronte alle avversità naturali sempre in agguato. E una delle condizioni di sopravvivenza del gruppo è precisamente la condivisione di ogni minimo bene posseduto. Una volta qui in Africa fui circondato da una torma di bambini. Avevo una sola caramella: la posai sul palmo della mano. I bambini guardavano immobili. Finalmente la bimba più grande prese la caramella, la schiacciò con delicatezza tra i denti e ne distribuì equamente un pezzetto per ciascuno. >>


da "Ebano" di Ryszard Kapuscinski.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.