La modernità ci aveva abituati ad una collettività fondata su di un patto di reciproca estraneità. L'urbanizzazione, la famiglia nucleare, l'atomizzazione individualistica... sembravano emancipare dalle pastoie sociali della vita in provincia, lo stato di diritto pareva offrirci una garanzia dalle forme tradizionali del fottersi, signorile o mafioso che fosse.
A pensarci bene la condizione di estraneità non è di per sé negativa: l'altro "non ancora conosciuto", potenzialmente, è sempre una promessa di scoprire una persona interessante; oppure diciamo che un patto sociale di reciproca estraneità è sempre meglio del fottersi conclamato.
In realtà la qualità di "non ancora conosciuto" si trasforma presto nella versione dove la debolezza ci rende l'altro "non più conoscibile"! Questo riporta alla luce potenziata tutta la tensione al fottersi individualistico che, dopo anni di accumulo nei tanti aspetti idioti della vita moderna, prima o poi scoppia.
E questo in Italia per la nostra generazione si è conclamato nel 2020 con l'inizio della pandemenza. Il corpo sociale abbandona del tutto i tratti perbenistici dello stato di diritto e si scatena il linciaggio sociale. Questa è la guerra che ci tocca dopo ottant'anni dalla seconda mondiale. Noi abbiamo cominciato con la sanità nazista, gli ucraini hanno visto il più tradizionale bellicismo, mentre in medio oriente gli israeliani ci hanno dimostrato tutta la loro perizia genocida.
L'unica domanda che mi viene è quanto dovrà durare?
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