fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

giovedì 6 marzo 2014

Per una ridefinizione del misticismo

Un principio di unitarietà del reale può essere un presupposto assunto razionalmente, oppure può essere un'esperienza percettiva personale: questa seconda strada è stata chiamata esperienza mistica.
Nel termine misticismo suona però una nota di estraneità ed eccezionalità che non si merita e che sospettiamo essere solo il frutto alienato del vivere civile. Da principio appannaggio della sfera religiosa (la fede, il credere qualcosa di inverificabile, è un'esperienza prettamente soggettiva ed insindacabile...), poi limite all'approccio empirico della scienza, il misticismo di fatto è stato reso inutilizzabile per la vita quotidiana, col risultato di una gran perdita di complessità e dell'impossibilità ad accedere ad un sano realismo.



Ma cosa potremmo intendere invece, ragionevolmente, con esperienza mistica? Mistico, misterioso è ciò che non vediamo da un certo punto di osservazione... ma che possiamo scorgere se solo ci spostiamo un po'. Non devo però necessariamente pensare all'ecstasy o ad un febbrone da veder la madonna. Il nostro stato di coscienza non è mai neutro ma è determinato dalla quotidianità delle nostre abitudini di vita.
Dunque la prima cosa che mi viene in mente è che quando, tutti i giorni, mi siedo a tavola ponderando "l'effetto che fa" il cibo che mangio e non solo il godimento istantaneo del gusto... questa io dovrei chiamarla esperienza mistica!

Chiamatela un po' come volete. Sarà un'esperienza soggettiva, certo, ma anche confrontabile con i miei commensali. E poi... io non posso buttarmi via come strumento di osservazione della realtà: saprò ancora riconoscere se mi alzo da tavola col mal di pancia!

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.