fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

venerdì 30 novembre 2012

Che genere di potere...


Tutti i giorni porto a spasso i cani e mi diverto a veder funzionare le regole
d'ingaggio della compagnia. Davanti il maschio, poi la parte preziosa del branco, cioè
le femmine e me. Arrivati ad un incrocio il maschio ci pensa un attimo e poi prende per
una parte ma, appena anche noi arriviamo al bivio... lancia uno sguardo e capisce.
Capisce se la sua valutazione delle intenzioni femminili è stata corretta, o se deve
fare dietro front e correre a rimettersi alla testa della nuova direzione.


<<La fondazione della Confederazione Irochese mantenne il sistema dei clan, la cui
appartenenza si basava sulla matrilinearità, già in uso nelle cinque tribù.
Periodicamente la Lega teneva un consiglio delle tribù, costituito da cinquanta capi
chiamati sachem, che venivano nominati dalle donne (matrone) di quei clan in cui queste
funzioni erano ereditarie, così come ereditari erano i nomi attribuiti ai capi. Il
consiglio non decideva a maggioranza, ma doveva discutere e mediare finché non si
raggiungesse l'unanimità, successivamente le decisioni prese dovevano ottenere il
consenso della popolazione. Dunque, sebbene la Lega avesse un governo composto
esclusivamente da uomini, ciascun membro di quel governo era responsabile delle sue
azioni verso le donne della propria famiglia. Non vi è dubbio che il potere detenuto
dalle donne trovava le sue basi negli schemi di sussistenza degli irochesi, che
vivevano in villaggi fortificati e in cui, sebbene da parte degli uomini fossero
praticate sia la caccia che la pesca, la fonte principale di sussistenza era costituita
dalla coltivazione di diverse varietà di mais, fagioli e zucche (soprannominati dagli
irochesi le “tre sorelle”), che era mansione delle donne, le quali inoltre erano le
proprietarie dei terreni e delle case.>>
http://it.wikipedia.org/wiki/Irochesi

<<La lega confederativa Irochese era riuscita a rompere la barriera di diffidenza che
esisteva tra le varie tribù, amalgamando numerosi clan le cui origini erano simili,
creando un concilio federale, rispettando allo stesso tempo un'autonomia locale. La
responsabilità di mantenere l'ordine pubblico apparteneva alle varie tribù e ai villaggi
individuali. La terra apparteneva alla comunità, come pure il sopravanzo dei prodotti
che era diviso con i vicini bisognosi e le capanne appartenevano alla famiglia della
linea materna.
Infatti la società Irochese, anche se in definitiva era una società maschile, era
basata e organizzata su di un sistema matrilineo. Erano le madri che selezionavano le
future mogli dei figli; era la matrona del villaggio che selezionava il Sachem (il capo
del villaggio che apparteneva ad una delle cinquanta famiglie aventi il diritto di
eredità a tale titolo) in consultazione con le donne della medesima parentela e con
quelle appartenenti ad altri gruppi, ed era la matrona a sanzionare la sua
destituzione. Questa influenza delle donne era forse nata dal fatto che erano loro ad
accudire ai lavori domestici e agricoli, mentre gli uomini erano spesso lontano dai
villaggi a pescare, a caccia o a far guerra.>>
Libera riduzione e traduzione di Giorgio Zanetti dal volume
"Indians of Canada" di Diamond Jenness (1886-1969); U.o.T.; 7th ed. – 1977


A differenza di questi esempi - dove il mandante femminile viene espresso chiaramente,
addirittura istituzionalizzato, e la struttura sociale può dunque essere espressa in
termini di genere in una formula del tipo: il femminile decide l'obiettivo ed il
maschile agisce per raggiungerlo - la mafia nasconde "l'ordine della madre" dietro il
sangue degli uomini e può essere descritta come: la strutturazione occulta delle
richieste femminili perpetuata attraverso il sacrificio dei maschi. (A dimostrazione di
questo valga il successo addirittura internazionale del metodo di contrasto alla mafia
escogitato dai giudici Falcone e Borsellino: la novità di questo metodo è che il
sequestro dei beni va a colpire non tanto l'apparato maschile-militare della mafia
ma direttamente il mandante femminile-patrimoniale).
I primi due casi rappresentano strutture sociali che discendono dalla diversa
fisiologia di maschi e femmine. Con la mafia ci facciamo idea di cosa può succedere
quando il familismo diventa totalizzante.
La democrazia che conosciamo, fondata sulla cittadinanza individuale, ha il limite
dell'indifferenza di genere. Potrebbe essere un contenitore neutro dove fare tanti
esperimenti sociali e dar corsa all'immaginazione, e invece rappresenta solo la
situazione in cui i portati dei due sessi continuano ad essere volti al fottere
(richiesta di oggetti di consumo e produzioni inquinanti) ma in compenso i mandanti
sono completamente disincarnati e nessuno imputabile!



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