Ad un primo livello ci sono le origini concentrate che ipotizzano i fisici: tutto in uno... tutta l'energia e tutta la materia sono lì, roventi ed indistinte... e c'è poco da dire per definizione!
Poi c'è il livello della realtà quantistica, dove la dialetticità di un mondo di campi e particelle si rincorrerebbe all'infinito se un ulteriore fattore logico, la triplicità, non venisse a stabilizzare la realtà materiale dei protoni e neutroni, e poi di questi negli atomi.
Per questi ultimi comincia ad avere senso un concetto di tempo, il quattro della ciclicità, il respiro di vita, gli eventi che possono capitare a degli esseri viventi la cui forma, come abbiamo visto, sembra costruita con un uno schema logico a dodici elementi.
Gli esseri riflettono il mondo con la loro coscienza. Il mondo rappresentato dalla coscienza si aggiunge dunque al dodici dello schema ed apre un ulteriore livello di esistenza, anche se più "sottile". Le parole, i nomi, le definizioni, i nostri discorsi... la cultura diventa realtà per il nostro esistere.
Ma oltre alla realtà rappresentata possiamo subito aggiungere, con la stessa legittimità, anche la realtà immaginata, il sogno la creatività. L'inconsistenza di questo piano è pari ovviamente alla possibilità di falsificare, intenzionale o meno.
E possiamo ancora immaginare l'ineffabilità di un altro piano: quello delle cose dimenticate. Degli eventi ma anche delle persone. Esiste chi è ricordato ed ognuno persiste, potremmo voler pensare, in una grande comune memoria cosmica di cui ciascuno di noi rappresenta evidentemente un minimo e insopprimibile tassello.
Oltre, ed è come tornare allo zero, al nulla di partenza... ci sono le cose rimosse, quelle sepolte apposta come sembra essere il sito di Gobekli Tepe, cesure forse insondabili nella profondità della nostra storia.
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