fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

giovedì 14 marzo 2013

La destra gioca nei boschi


Dopo una settimana di pioggia, il primo sole vero. Ne approfitto per fare una
passeggiata con i cani, fino al fiumiciattolo sottostante che dista circa un chilometro
e mezzo.
I boscaioli hanno tagliato una grossa zona di riva, risalgo e mi godo il panorama che
prima era impedito dagli alberi.
Sotto di me con gran fracasso compaiono tre quad che si impegnano a giocare con i buchi
pieni d'acqua e fango che i trattori hanno scavato nella strada sterrata (perché dalle
mie parti si fa così: chi ha il trattore più grosso fa i buchi più grossi, passa... e
ovviamente nessuno riempie i buchi). Si fermano sotto la mia postazione imboscata, si
tolgono il casco: 30-40enni con l'espressione di bambini eccitati.
Dopo alcuni minuti altro frastuono dalla parte opposta, ed ecco comparire una colonna
di sette gipponi, anche loro impegnati nello stesso gioco di buttarsi nelle enormi
pozzanghere della strada. Due per auto fa quattordici, più un bambino, più i tre dei
quad fa un totale di 18 persone "a spasso" per i boschi un'allegra domenica di marzo.
Ovviamente i quad decidono di aggregarsi ai gipponi e finalmente, di mezzo alla natura
incontaminata ecco partirsene questa lunga colonna ruggente...




In quell'istante i miei occhi sono attirati da qualcosa che si muove in modo
circospetto dall'altra parte del torrente. Penso subito a dei cinghiali, ma l'assetto
non corrisponde e soprattutto hanno qualcosa in mano: non sono cinghiali ma ragazzotti
in tuta mimetica che la domenica mattina, invece di andare a messa, si precipitano nei
boschi a giocare alla guerra... Di crisi possiamo evidentemente permettercene
ancora un po'!
Se col post sull'arte abbiamo preso in considerazione la retorica e la miseria dei
giocattoli della sinistra, in un quarto d'ora mi si presentano i "giocattoli" della
destra: l'adulto che si eccita col motore o, se non basta, con la guerra!
Ho pietà di quel ragazzino che è lì col telefonino che fotografa suo padre che si butta
nel buco col suo gippone: tra un paio d'anni sarà sessualmente maturo, ma che potrà mai
farsene del suo uccello? perché per lui l'eccitazione sarà questa. Questo è
l'individualismo dei motori, in cui l'impotente si eccita per la "potenza" del suo
mezzo.
Per questo non riesco ad immaginare una "cura" che non passi per una drastica
ridefinizione del maschile e del femminile. Perché se ci eccita l'arte o la guerra non
siamo noi stessi, non siamo adulti, e se non siamo adulti non siamo l'unica cosa che ci
è concessa essere... alla nostra età.


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