fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

mercoledì 9 gennaio 2013

Omosessualità


Caro Luca,
scusa il ritardo, ma mi era scaduto l'abbonamento a internet.
Al post "Il mio amico etero" mi mandi il commento: "Interessante, ma giuro non ho
capito quale sia la tua opinione in merito all'omosessualità... mi interesserebbe
davvero sapere come la pensi."
Ti rispondo: non ho un'opinione sull'omosessualità, semplicemente perché sono
omosessuale. E' semplice: se ti piace la figa sei eterosessuale, se ti tira per
l'uccello sei omosessuale. Intendo dire che l'oggetto del discorso è, e non può che
essere il desiderio. La tua responsabilità sociale è tenerti in salute per avere molto
desiderio...
Se vuoi opinioni sull'omosessualità, e se vuoi toccar con mano dove porta l'opinione
sul desiderio, ti riporto questo articolo che a suo tempo avevo pubblicato sul mensile
Babilonia. Prende lo spunto da un libro di Thomas Mann, quell'autore che ha deliziato
la sinistra col suo sanatorio sulla montagna incantata...
Saluti e Baci



<< Indubbiamente l'omosessualità, l'amore tra uomini, il cameratismo sessuale, gode di
un certo favore, oggi, nel clima del nostro tempo, e le persone colte la vedono sotto
una luce che non è solo quella di una mostruosità clinica. ( ) Non c'è nulla da
eccepire contro questa tendenza sentimentale, che perciò meno che mai si può liquidare
col giudizio di inesteticità. La pratica è un'altra. ( ) Ad ogni modo quello estetico
è un punto di vista extramorale, ignaro dell'etica, incurante del comandamento della
natura, assolutamente estraneo all'idea dell'utilità e della fecondità. ( ) Ove regna
il concetto della bellezza, l'imperativo vitale perde in valore assoluto. Il principio
della bellezza e della forma non procede dalla sfera della vita. ( ) Esso si
contrappone alla vita, fiero e melanconico, e alle radici è collegato all'idea della
morte e della sterilità. ( ) Chi può negare che in tal modo la sua condanna morale è
già pronunciata? Non vi è benedizione, in essa, se non quella della bellezza: che è
una benedizione di morte. Le mancano le benedizioni della natura e della vita: il che
potrà essere il suo orgoglio, ma è certo che così essa è condannata, reietta, segnata
col segno dell'assurdo e dell'inane. Non-benedizione significa maledizione, anatema,
quando si tratta della natura e della vita; e una maledizione ( ) grava innegabilmente
su quella libera, troppo libera sorta di amore. Essa suol finire in bassezza e
miseria. ( ) E' "libero" amore nel senso di amore infecondo, senza speranze,
irresponsabile e incoerente. ( ) Gli manca la fedeltà. ( ) La fedeltà è il grandissimo
vantaggio morale dell'amore comandato dalla natura, dell'amore generante, possibile
nel matrimonio. La legge degli ebrei, che in queste cose hanno sempre avuto un istinto
infallibile, fin dalla più remota antichità puniva la sodomia con la morte. >>
Thomas Mann, "Lettera sul matrimonio", ed. Il Saggiatore 1958, pp.17-21

Parlare di natura non è un puro esercizio concettuale, soprattutto per chi può
incorrere nella definizione di "contronatura"!
Le torbide e recondite motivazioni personali di Thomas Mann sull'argomento non ci
interessano, saranno state un problema di sua moglie Katia. Ci interessa qui per la
definizione di natura da cui muove i suoi ragionamenti. Può non piacerci, in questa
formulazione, ma a ben vedere è un modo di pensare moderno, su fonda su di un
meccanismo scientifico che sembra non fare una grinza. I sessi sono due, incontrandosi
riproducono la specie, questo è dunque l'ordine e tutto il resto è sicuramente pessima
cosa.
Basta guardare la natura stessa per accorgersi che non si può risolverla così
semplicemente. Chiedetelo ad un'ape operaia se si sente contronatura, lei che non
scopa mai! E i lupi? Solo alcuni si accoppiano e trasmettono i loro geni ma tutti,
vivendo in branco, si occupano delle condizioni che permettono l'allevamento dei
cuccioli.
Da un punto di vista scientifico il concetto di natura ci costringe ad un'evidente
incongruenza: l'astrarsi dalla natura per poterla definire è già di per sé un
posizionamento ben definito nel suo privilegio. Ci conviene allora cercare una
definizione di natura che ci comprenda.
Quest'altra strada è il desiderio. La natura si esprime attraverso il desiderio. E
questo non è definibile a priori ma solo sperimentabile. E' il nostro personale
tramite all'ordine dell'universo.
In questa direzione si possono citare gli irokesi, che ne riconoscevano il valore
sociale. O gli antichi cinesi, per i quali il compito dell'umano è albergare gli
spiriti.
"Rispetta la natura, vivi il tuo desiderio!" Può essere lo slogan su di una maglietta
come un presupposto filosofico: è perché sono vivo e desiderante che ci tengo alla
salvezza di questo pianeta!
Per concludere torniamo a rileggere il nostro autore. La bellezza apollinea di Tadzio
in "Morte a Venezia" o la potenza dionisiaca del mago nel racconto "Mario e il mago",
unite dal loro epilogo di morte, sono le uniche possibilità prospettate per il
desiderio omosessuale...
Non alla critica letteraria ma alla nostra vita il compito di creare le altre mille
che Thomas Mann non è riuscito ad immaginare!

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