fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

venerdì 26 ottobre 2012

Fascismo atomico


La più normale delle obiezioni al nucleare - nucleare uguale energia cattiva - è la più
scontata ma è debole e fuorviante: non è che col petrolio stavamo facendo di meglio.
La questione mi sembra essere invece il fatto di dare per scontato che i danni non
vengano risarciti.



La morte per contaminazione radioattiva è ambigua ed elusiva. L'Italia è stata invasa nel 1986
dalla nube di Chernobyl, oggi possiamo contare le vittime solo facendo dotte stime sugli
aumenti dell'incidenza di certe patologie, come il cancro alla tiroide, e sono stime dell'ordine di
migliaia di casi, che però rimangono senza volto: era il mio cancro o il tuo... quello di Chernobyl?
E allora chi paga? I russi? I mafiosi che controllano quelle centrali? Un fondo
internazionale finanziato dalle bollette energetiche dei vari stati?
La filosofia contemporanea l'ha risolta con l'eleganza di una scaramanzia: tutti la
usiamo... chi si brucia non si lamenti!
Ecco, questa è l'essenza del fascismo: non solo giocare alla fottitura, ma voler
imporre il gioco a tutti! E' quel sentirsi dalla parte del progresso che sembra dare
l'autorizzazione: io sono dalla parte del progresso, e il progresso un giorno salverà
anche quelli che oggi vengono danneggiati. In base a questo criterio l'america, negli
anni '50, arrivò addirittura al punto da sperimentare l'energia nucleare contro se
stessa, sui suoi stessi abitanti!
C'è solo un modo di essere contro il nucleare: la riduzione dei consumi. Perché sono
proprio i nostri consumi a renderci complici del nucleare. Attualmente le "nostre"
centrali nucleari sono solo un pelo più in là del confine con la Francia e, calcolando
che i venti tendenzialmente tirano da ovest verso est, è come averlo in casa!
Certo, come italiani abbiamo il diritto di chiedere ad ogni novello filosofo francese
non la sua opinione sull'essere, ma la sua opinione sul nucleare. Ma potremo sganciarci
realmente dalla complicità solo dominando i nostri consumi (il mostro che c'è in noi).
E bisogna proprio parlare di "mostro" perché vi sarete accorti, sicuramente, della
straordinaria "potenza" del nucleare: se ne stava già riparlando, in Italia, alla
faccia del referendum dell'87. E se per questa volta ancora siamo stati salvati, non
dobbiamo ringraziare gli strumenti della democrazia... ma solo il provvidenziale botto
di Fukushima!
Questa "strana potenza" del nucleare, insomma, viene da una nostra intima contraddizione:
da una parte ci può anche fare schifo lo strumento, ma dall'altra è proprio la nostra debolezza
che ci rende voraci di energia.

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