fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

martedì 11 settembre 2012

Diagnosi del volto


Negli anni '70 Micho Kushi, il divulgatore della macrobiotica, propone uno strumento
di autodiagnosi che recupera, con un lavoro di "archeologia culturale", quella che
doveva essere la dotazione popolare del contadino cinese delle origini, uno strumento
che precede lo sviluppo dell'agopuntura e della complessa medicina tradizionale
cinese, uno strumento fondato sul presupposto che gli organi interni si rappresentino
in zone precise del nostro volto. Una concezione dialettica di yin e yang informa la
valutazione dei segni che vi possiamo riscontrare: un eccesso yin si presenta come
dilatazione, gonfiore, accumulo di liquidi, un eccesso yang come secchezza, righe
profonde, colore scuro o il rosso dell'infiammazione.



Partiamo dalla bocca che indica l'apparato digerente. La parte esterna del labbro
inferiore è riferita alle condizioni dell'intestino crasso: labbro spesso e gonfio
(come ad esempio molte fotomodelle) per un intestino crasso dilatato a causa
dell'eccesso di cibo e di alimenti troppo yin come la frutta, oppure labbro sottile e
quasi inesistente (vi ricordate Andreotti?) per alimenti troppo yang come la carne.
La parte interna, quella contro cui possiamo poggiare la lingua, è invece riferita
all'intestino tenue e può gonfiare e protendere il labbro. Ai margini della bocca la
zona che può screpolare o essere sede di herpes indica il duodeno, mentre lo stomaco
corrisponde al labbro superiore. Riguardo all'area circostante la bocca infine, Kushi
fa notare come le donne che presentano peli possono avere problemi all'apparato
riproduttore.
Le condizioni polmonari si rilevano dalle guance: gonfie indicano un accumulo di
muco, arrossate indicano uno stato infiammatorio. Lo stato dei bronchi si esprime
nelle narici, dove possono localizzarsi fastidiose pustole. L'emozione relativa ai
polmoni è la tristezza.
La punta del naso rappresenta il cuore: può essere gonfia o spigolosa, oppure può
avere un solco nel mezzo, indice di soffio al cuore. La sua emozione è la gioia.
Il dorso del naso per la parte cartilaginea corrisponde allo stomaco (emozione:
irritabilità), seguito dal pancreas in quella ossea. Kushi rilevava come le
popolazioni che si alimentavano tradizionalmente di farinacei presentassero la tipica
gobba del naso (come ad esempio gli ebrei, i nativi americani oppure gli italiani
settentrionali per una dieta troppo povera centrata sulla polenta).
I lati del naso, lì dove poggiano gli occhiali, e le tempie sono aree particolarmente
sanguigne, in attinenza alla milza ed alle sue funzioni ematiche. L'emozione relativa
a milza-pancreas è la capacità ideativa.
Sopra il naso, tra le sopracciglia, troviamo il fegato e le classiche rughe verticali
che caratterizzano un'espressione aggressiva (l'emozione del fegato è l'ira).
Lo stato delle occhiaie è in analogia con i reni: possono essere scure e ritratte per
una dieta troppo salata, oppure gonfie per un accesso di liquidi. La presenza in
queste zone di depositi di grasso (qualcuno si ricorda le occhiaie dell'ispettore
Derrick?) indica relativi accumuli nei reni. A dimostrazione del legame tra le
condizioni dei reni e la paura, valgano le eccezionali occhiaie di Dario Argento!
Sulla fronte si ripropongono gli intestini e poi, all'attaccatura dei capelli, la
vescica. La particolare sudorazione di quest'area corrisponde alla funzione vescicale
di eliminazione dei liquidi. La condizione dei capelli infine, capelli troppo radi o
sottili o le doppie punte, fa riferimento all'apparato sessuale e ai suoi problemi.

Per approfondire questi argomenti rimandiamo al libro di Micho Kushi "Medicina
Macrobiotica", ed. Mediterranee.

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