Dopo un po' di pausa estiva voglio tornare al nostro tema
conduttore. Vediamo di riassumere.
Il mondo va a rotoli perché l’umano ha trovato comodo vivere fottendo:
le risorse il territorio gli altri e, in ultima istanza, se stesso. La
religione non può risolvere il problema del fottere perché, con lo strumento
della morale, è costretta ad affermare che il fottere è male e, di conseguenza,
in un’iperbole insostenibile, male risulta dunque il corpo, il desiderio, la
riproduzione della specie… la vita! In deroga a questo, per gentile
concessione, le forme istituzionalizzate di matrimonio famiglia e conseguente
miseria sociale. Ma il ’68 e la liberazione sessuale ci sono già stati, mi
direte voi, sì ma in senso solo critico e non costruttivo perché la sessualità
individualista, liberata dai vincoli e dalle rigidezze sociali, è diventata
oggetto di consumo e non ha costruito legami sociali di alcun genere.
Ripetiamo allora che, secondo noi, il problema non è il fottere, che di
per sé stesso è un sanissimo desiderio ed intimo segno di salute, ma le sue
mille forme distorte frutto della pedagogia edipica familista.
Realismo e laicità dovrebbero allora risultare battaglie non solo
doverose, ma anche molto interessanti, nell’aspettativa
di una riscoperta della propria complessità.
Conclusioni?
Sì, penso proprio che il pianeta e tutti gli esseri che ci vivono sopra
sarebbero contenti che i nostri orgasmi tornassero ad esprimere salute e voglia
di vivere piuttosto che rabbia e frustrazione!
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