“Io credo che non si rispettino abbastanza le vecchie puttane, invece di
perseguitarle quando sono giovani. Io se fossi in grado mi occuperei unicamente
delle vecchie puttane perché le giovani hanno dei prossineti ma le vecchie non
hanno nessuno. Prenderei solamente quelle che sono vecchie, racchie e non
servono più a niente, sarei il loro prossineta, mi occuperei di loro e farei
regnare la giustizia. Sarei il più grande poliziotto e prossineta del mondo e
con me nessuno vedrebbe mai più una vecchia puttana abbandonata piangere al
sesto piano senza ascensore.”
“Il mio paese doveva essere qualcosa come l’Algeria o il Marocco, anche
se io non figuravo da nessuna parte dal punto di vista documentario, Madame
Rosa ne era sicura, non era per suo piacere che mi tirava su da arabo. Diceva
anche che per lei queste cose non contano, siamo tutti uguali quando siamo
nella merda, e se gli ebrei e gli arabi si spaccano la faccia è perché non
bisogna credere che gli ebrei e gli arabi sono diversi dagli altri, è proprio
la fraternità che fa fare così, eccetto forse per i tedeschi dove c’è dell’altro.”
“A discolpa di Madame Rosa come ebrea posso dire che era una santa
donna. Certo, ci dava sempre da mangiare le cose che costavano di meno e col
ramadan me ne faceva vedere di tutti i colori. Venti giorni senza mangiare,
pensate, per lei era la manna dal cielo e aveva un’aria di trionfo quando
arrivava il ramadan e io non avevo più diritto al gefilte fish che preparava lei stessa. Quella bastarda rispettava
la credenza degli altri, ma io l’ho vista mangiare del prosciutto. Quando le
dicevo che al prosciutto non aveva diritto, si faceva una risata e tutto finiva
lì. Non potevo impedirle di averla vinta quando c’era il ramadan ed ero
costretto a rubare dai banchi del droghiere nei quartieri dove non mi
conoscevano come arabo…”
Romain Gary, “La vita davanti a sé”, Neri Pozza ed.
Nessun commento:
Posta un commento