fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

martedì 1 maggio 2012

Cosa c'è dietro un pannello solare...?


... l'ombra! L'ombra di una tecnologia che sembra regalarci una comoda ipotesi di sostenibilità, e invece...
E' una fottitura, una fottitura scientifica. Sull'etichetta non riportano il dato più banale: il confronto tra quanta energia può incamerare una pianta e quanta un pannello. Forse il calcolo è troppo complicato, perché in realtà la pianta si porta dietro tutto un ecosistema ed il pannello, dal canto suo, anche: tutto il sistema industriale! Non ci diciamo quanto inquina il produrlo perché quelli sono sacrosanti posti di lavoro. Non ci diciamo quanto costa smaltirlo perché quello sarà problema dei nostri figli. Non ci diciamo quanta parte di quell'impianto non ha proprio nulla di ecologico, quanto rame e quanta plastica servono per dominare e spostare quell'energia.
Il pannello solare ci evita la questione del cambiare tenore di consumi perché è questo il problema, perché ricordiamolo, indipendentemente da come se la produca, un "americano" continua a consumare come cinquanta "ugandesi". Con l'acqua calda solare si alimenta solo il circolo vizioso dell'igienismo: per debolezza proni al consumismo, una cucina troppo condita col gusto del privilegio, una montagna di piatti incrostati da affrontare col detersivo più potente e tossine puzzolenti da spurgare sotto le ascelle, quindi deodorante e doccia quotidiana obbligatoria...
Non esiste tecnologia "pulita", la tecnologia è sempre invasiva, di per se stessa. Non possiamo chiederle di risolvere magicamente i nostri problemi, possiamo solo valutare quale stile di vita adottare, e possiamo farlo anche in base alla tecnologia che comporta. Altrimenti è la tecnologia che ci prende la mano, è la rinuncia alla consapevolezza, è la sospensione del giudizio sui nostri comportamenti con l'aspettativa di farsi salvare dalla scienza, è l'ecologia ridotta a medicinale.
In questo panorama sembrano possibili solo due concezioni dell'umano. Una è apocalittica: homo sapiens è costituzionalmente distruttivo, al punto che dovremmo quasi augurarci che smettesse di riprodursi. Impasse filosofica, questa, che sta deprimendo molti sinceri ecologisti, senza peraltro aggiungere alcuno strumento critico. L'altra è l'infantilismo dei più, è l'adesione religiosa alla pratica rituale della "sospensione del giudizio con aspettativa scientifica", è l'atteggiamento di quanti non si sono resi conto del reale danno inferto al pianeta ma anzi conservano, da qualche parte, la convinzione di avere ancora dei crediti da esigere  da "madre natura".
Manca totalmente la più banale delle opzioni: quella di un umano fecondo nell'ambiente, per la sua forma e quindi anche per la sua tecnologia. Il problema non è di annullare il danno, e neppure basta ridurre l'impatto, la questione è di fare della nostra inevitabile impronta un elemento di complessità per l'ambiente. Si tratta di riscoprire la nostra parte di creatività nelle economie di una biosfera cui non è possibile sottrarsi.

1 commento:

  1. UN'ALTRA COMPONENTE DIMENTICATA...O VOLUTAMENTE DIMENTICATA, è L'OSSIDO DI ALLUMINIO RILASCIATO DALLE INTELAIATURE (6 METRI )DI SUPPORTO PER OGNI 2 MQ DI PANNELLO.....SAPPIAMO CHE LA MAGGIOR PARTE DI QUESTE INSTALLAZIONI è SUL TETTO, POSIZIONE IDEALE PER CANNE FUMARIE CHE SCARICANDO ANIDRIDE SOLFOROSA CHE A CONTATTO CON ACQUA SI TRASFORMA IN ACIDO SOLFORICO..QUESTO ACIDO ESSENDO NEI PRESSI DEI PANNELLI INTACCA I SUPPORTI DI ALLUMINIO COSì LA PIOGGIA FA IL RESTO...PORTANDO QUESTO ALLUMINIO NELLE FALDE ACQUIFERE...CON RISULTATO DI INCREMENTARE IL GIà ELEVATO NUMERO DI MALATI DI ALZHEIMER.

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