Siamo arrivati ad ammettere che il potere delle élite è generato dalla debolezza popolare? Bene, ma non basta! Se il mondo è nella merda è anche perché ciascuno di noi che vorremmo un'alternativa è impastoiato in qualcosa che lo frena. Ognuno di noi deve trovare quel blocco dentro di sé e superarlo... Autocoscienza compagni!
No, non c'è bisogno di pagare un terapista, spesso basta guardarsi attorno e lasciarsi interrogare dalle esperienze altrui. Lasciamoci contaminare, se vogliamo essere comunità non solo l'altro deve essere ovviamente libero di fare le sue scelte, ma quelle scelte e quelle esperienze devono interrogarmi.
Facciamo un esempio pratico: qualcuno nel villaggio "dei risvegliati" si interessa di produzioni biologiche e qualcun altro di sana alimentazione.. e cosa facciamo con l'amico che alleva le capre macella i capretti e fa il formaggio tradizionale?
Il libero mercato salva capre e cavoli, tutto è buono da vendere! Io copro te che tu copri me... Qui no, qui dobbiamo dircele senza sconti, realismo: caro amico allevatore, il villaggio ha deciso di escludere la carne rossa dalla dieta quindi inventati un altro mestiere.
Non c'è da girarci intorno, questo è il punto principale. Poi potremo inventarci altri modi di usare la sapienza tradizionale dell'allevamento con animali da utilità di vario genere... ma non possiamo più considerare legittima e difendibile la pubblicità di carne latte e formaggi, quand'anche biologici e di antiche tradizioni.
Il soggetto alternativo è davvero alternativo quando sa affrontare le critiche che lo pungono sul vivo e sa reagire creativamente.
Quindi sotto con l'autocritica... dio patria famiglia: la voglia di parrocchia è una parodia di un legittimo interesse al trascendente, il sovranismo incrosta di simboli e soffoca il più sincero genius loci di qualunque luogo, la famiglia è una triste semplificazione di un sano gruppo sociale; e ancora la vita cittadina è un'indifendibile deroga al risiedere responsabilmente sul territorio; la vita virtuale nello spazio digitale è la rinuncia ad un indispensabile principio di realtà; l'adesione a ruoli di genere stereotipati e la rassegnazione ad una dimensione individualistica sono il prezzo ed il rituale autolesionistico per l'appartenenza alla tribù della società industriale e al suo implicito e inesorabile decadimento umano... ognuno trovi il suo!
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