L’uomo, allevato in maniera desocializzante, individualisticamente trova
applicazione nel matrimonio. Nella coppia etero si trovano dunque abbinate una
fisiologia maschile, per cui il desiderio può essere il frutto quotidiano di
una giornata di sano attivismo, ed una femminile che invece segue il ritmo del
suo ciclo di fertilità.
Risultato? Lui ha voglia di scopare tutti i giorni, lei una sola volta al
mese… mettiamo pure una settimana al mese, comunque sempre solo una volta su
quattro: i conti non tornano, o meglio, il conto della “serenità” famigliare
torna solo se inseriamo un fattore compensatorio prostitutivo!
Vediamo ora il femminile. Nella famiglia allargata le donne erano costrette
a prendere posizione in una gerarchia di suocera figlie nuore: una donna uscita dalla vita riproduttiva
che raccoglie un gruppo di donne giovani e ne gestisce la fertilità.
Questa però, che potrebbe essere una buona definizione astratta di gerarchia
femminile, è anche il preciso organigramma di un qualunque bordello!
Proviamo invece ad immaginare che il lavoro del gruppo di donne fosse
coltivarsi l’orto e lavare i panni dei lattanti, e che solo una volta al mese
queste femmine si fossero interessate all’esterno per il sesso, ecco questa
potrebbe tornare a darci un’immagine positiva della società delle donne.
Devo poter immaginare che una donna veramente in salute potrebbe trovare
interessante e corrispondente ai suoi bisogni il riferimento ad una donna più
anziana e la sicurezza dell’inserimento in una gerarchia femminile.
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