fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

mercoledì 11 ottobre 2023

Omosex vs transumanisti

 Caro Gabriele Sannino,


per prima cosa ti devo dire, e ti ringrazio, che fai parte della costellazione della controinformazione del mio ecovillaggio nei boschi in provincia di Torino. In un qualche video ho sentito un tuo accenno all'identità omosessuale, ho guardato la tua bibliografia, cliccato su amazon, letto il tuo "Non sono un alieno" e deciso di chiamarti. Il tutto in due giorni, grazie ai potenti mezzi della modernità! Mi piacerebbe offrirti il nostro punto di vista sulla questione.
Per parte mia biograficamente riassumo in due tappe: fino ai venticinque anni ho maturato il mio personale coming-out, poi ho incontrato il compagno dei successivi venticinque e con lui, un po' come fosse il nostro modo di fare famiglia, l'abbiamo messa sul sociale: lui disegnava e costruiva mobili ecologici, abbiamo cominciato con un gruppo d'acquisto di alimentazione macrobiotica e poi comprato dei terreni fuori città e costruito una cascina per stare più larghi. Negli anni abbiamo conosciuto moltissime persone che sono passate di qua e, anche se fisicamente non hanno sedimentato una nutrita comunità convivente, hanno comunque partecipato a maturare le riflessioni che qui ti riporto.
La mia mente (forse eccessivamente vocata alla sintesi filosofica piuttosto che al romanzare... ) è subito corsa alle conclusioni: se io (gay) esisto... il mondo deve cambiare!
Forse che il potere (altrui) si fonda sulle (nostre) debolezze e forse che la famiglia è la prima di queste debolezze...
Forse che i maschi possono trovare un modo plurale piacevole e costruttivo di stare assieme al di là del sesso...
Forse che i due sessi hanno un diverso modo di socializzare e gli converrebbe maturare la propria identità nel riferimento al proprio gruppo di genere, prima di andare al confronto con l'altro, sociale o seduttivo che sia.
Forse che gli ecovillaggi del mondo di domani potrebbero essere il connubio responsabile di una "società degli uomini" e di una "società delle donne" piuttosto che una giustapposizione di egoismi famigliari?
In questo contesto il ruolo delle persone omosex sarebbe quello di animatore, di tutor della propria società di genere. In questo, tra l'altro, si ritroverebbe un aggancio con l'antropologia di molte società tribali sparse per il mondo.
In questo momento la comunità lgbt si trova ad esprimere quello che la società italiana tutta ha vissuto negli anni '50: boom economico, emancipazione dei costumi e tanto romantico immaginario da feuilleton sentimentale.
Rispetto al coming-out anch'io ho ancora tribolato un po' da ragazzino ma poi devo sinceramente ringraziare il mondo liberal che ho trovato attorno a me crescendo. Oggi però mi sembra fino un po' esasperata e compulsiva l'iperproduzione di immaginario gay riguardo alla scoperta e all'accettazione di sé. Forse è giunto il momento di dirci: ok esistiamo... ma allora, per fare cosa?
Anche perché altrimenti, e questo è il tragico risvolto, il nostro "tema" diventa arma del nemico e cioè della società semplificante figlia dell'indebolimento implicito nella modernità industriale e consumista. Siamo diventati uno dei tanti proiettili nella pistola del transumanesimo, di fianco agli stratagemmi manipolativi e autoritari degli ultimi anni: psicopandemie, guerre imperialiste, allarmismi climatici etc.
Dobbiamo darci una mossa, ce lo chiede l'intera nascente comunità delle persone che a questo mondo distopico non ci stanno e che però faticano a trovare un senso nuovo per il mondo da costruire.

Mi piacerebbe, ovviamente, parlare con te di queste cose. Per cominciare puoi trovare tutti questi discorsi sviluppati nella miscellanea del blog "La Civiltà del Fottere". Come ti ho detto io sono un sintetizzatore filosofico e non assolutamente un front-man discorsivo, ma sarei ben lieto, per la causa, di regalarti tutte le riflessioni nate da questi anni di confronti col mio compagno e con tutti quelli che ci hanno tenuto compagnia.

Con stima

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