fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

venerdì 29 settembre 2023

2 Cosmogonia e didattica

 L'ecovillaggio ha dunque dovuto, per la sua scuola parentale, dotarsi di una didattica per spiegare il mondo ai bambini.

Certo non è questione di negare l'evidenza della realtà tecno-scientifica contemporanea, che è il nostro patrimonio, ma di interpretarla alla luce di strumenti euristici "ecologici" ovvero pescando, per cominciare, nel repertorio delle pratiche in uso nel nostro stile di vita: macrobiotica e astrologia. Uno schema circolare molto antico, l'astrologia di origine mediorientale, ed una altrettanto antica consapevolezza del legame tra il nostro corpo e l'universo, cioè l'alimentazione e la medicina tradizionale cinese.

E allora vai!, aperto il libro di biologia delle superiori ci siamo chiesti come raccontarlo ai figli del villaggio.

Guarda tutte quelle foto degli embrioni comparati, sono tutti tondi: tanti feti di specie diverse ma tutti raccolti nel loro cerchio embrionale, sembrano quasi "prodotti" da uno spazio rotondo.

L'uno, l'intero rappresentato nel cerchio... e allora quali saranno le sue parti? Forse le frazioni, la corda di Pitagora, lo spettro armonico della musica: e allora tagliamo la torta a metà, guarda l'intero e il mezzo... e poi tagliamo ancora la fetta del terzo... e basta perché resta solo un sesto!

(diegno del cerchio s-frazionato) + (griglia dodici case)

L'uno e le sue parti: per l'astrologia il cerchio è spartito in dodici settori, dodici parti della volta celeste, dodici segni che si rappresentano anche e simbolicamente in successione sul corpo. Quindi il corpo come sequenza rappresentata nel cerchio...

(figura medievale in piedi coi segni) + (fig. duat egizio e fig. mediev. uomo piegato nel cerchio)

E allora forse è nella sua fase embrionale che il corpo è meglio rappresentabile nel cerchio, e così, usando anche il suggerimento del microscopio moderno, troviamo un corpo nelle giuste proporzioni d'origine, inscritto o meglio generato negli schemi testimoniati da antiche culture storiche.


Le giuste proporzioni e le corrispondenze tra dialettiche corporee, come l'evidenza della bocca diametralmente opposta all'ano, e le posizioni attribuite loro da secolari tradizioni, come l'attribuzione dei suddetti rispettivamente ai segni del toro e dello scorpione. Proprio la bocca e l'ano, le prime due aperture della masserella embrionale, l'orientamento delle due possibili tipologie di forma degli esseri cioè i proto e i deuterostomi (invertebrati e vertebrati, per farla semplice).

Quindi un corpo intellegibile tramite la griglia di uno schema che risponde a ragioni altre rispetto al mero caso storico della selezione naturale darwiniana. Altre anche in senso prettamente scientifico, forme vitali che discendono da ragioni geometriche intrinseche, logiche, fisiche.

Il senso, la forma della vita si apparenta dunque agli schemi della realtà: se gli atomi e le stelle sono leggibili entrambi come sistemi col centro occupato (e come definire la natura di un campo se non la tensione all'esistenza della particella centrale?), allora la vita completa l'ordine del possibile raccontandoci di uno spazio-tempo generativo attorno ad un centro vuoto, sistemi col centro libero: gli spazi generativi di un uovo o di un utero sono definibili allora come la tensione all'esistenza di un corpo periferico embrionale.

Questo corpo, per concludere, possiamo riconoscerlo ripartito nel senso frazionario fondamentale visto prima. Lo schema muto e astratto nelle sue logiche geometriche ed armoniche (l'unitarietà cosmica del cerchio unitario e indiviso) si manifesta nelle porzioni di una mezza parte di corpo e materialità, nel "sesto risultante" della sua rappresentazione coscienziale (il capo degli esseri) e nel terzo dello spazio dei fenomeni e degli arti che li permettono.

(figura feto nelle tre frazioni)

C'è un livello dove si produce la realtà fisica, la dimensione quantistica delle particelle e degli atomi, c'è poi lo sviluppo dei diversi elementi nella materialità della chimica e dei suoi aggregati planetari, fino alle grandi dimensioni relativistiche, e poi c'è l'innegabile quanto immateriale  rapporto tra le parti per definire ed innescare un sistema vivente da quel coacervo chimico. E questo astratto "rapporto tra le parti" cos'è se non il riconoscimento del ruolo di una coscienza trascendente nel panorama della nostra conoscenza?

In questo senso possiamo dunque ricucire quello strappo intercorso tra il pensiero di una realtà originata dalla coscienza ed il suo inverso cioè di una coscienza figlia di una realtà oggettiva preesistente.

E qui l'antica testimonianza asiatica ci aiuta. L'intina convinzione di star costruendo il proprio corpo e la propria salute tramite il cibo che scegliamo per noi stessi, da un lato, e la pratica di trovare nei segni del viso lo stato dei nostri organi interni e quindi la forma di autocontrollo che ci è possibile, dall'altro lato, sono la conferma e se vogliamo la risposta ai dubbi che gli scienziati contemporanei a Darwin si ponevano.

Il dibattito della "biologia trascendentale" di metà ottocento proprio su tali questioni si risolse nel nulla pericoloso dell'evoluzionismo, mentre dall'altra parte del globo si rischiava di perdere questa preziosa consapevolezza: le strutture della mezza parte del torso si rappresentano nel sesto del capo lasciando agio al terzo degli arti per agire quelle azioni e comportamenti che della coscienza  sono il fenomeno esteriore.

Noi oggi possiamo ripartire da lì facendo della pratica delle nostre vite una continua ricerca e definizione di questo schema generante, nella consapevolezza che queste vite sono anche schema e senso generale dell'intera realtà. Quindi anche relativamente ad una concezione cosmogonica siamo chiamati ad esprimere un parere sui dibattiti fra gli astrofisici: chiamando universo tutto quanto ci è percepibile (la storia che va dal bigbang all'oggi al domani morituro) manca ancora la rappresentazione grafica delle condizioni che lo permettono. Potremmo distinguere col termine cosmo la somma complessiva di questo universo a noi sensibile e della ciclicità delle condizioni che lo permettono.

(figura del big bang da solo e poi inserito in un ciclo semplice e poi nell'ipotesi di doppio ciclo toroidale, che dà posto come sviluppo geometrico anche al cerchio embrionale, suggerimento geometrico del tunnel visto nell'esperienze premorte)

Non vi sembra che sia un bel passatempo... a vivere nella noia della campagna?

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