fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

giovedì 7 settembre 2023

Proibizionismo e debolezza

 La dicotomia vitalità-malattia, con cui possiamo facilmente leggere il posizionamento possibile ad un individuo o ad un gruppo, è utile anche per interpretare la realtà sottesa alla vasta questione delle dipendenze, anche intese in senso largo nella moderna società industriale (dipendenza e richiesta di qualsiasi prodotto di consumo).

Nella versione di malattia o debolezza avremo per prima cosa un corpo sociale e delle istituzioni propense ad esprimere regole e leggi sui comportamenti altrui, in un senso paternalistico ed importuno che ben travalica il tentativo di impedire l'offesa tra i cittadini, leggi che vorrebbero normare i comportamenti individuali, le leggi "che non si fanno i cazzi propri" potremmo definirle!

In questa versione avremo anche cittadini che reagiranno introiettando lo stigma sociale con la conseguenza di amplificare il danno per sé (scegliendo magari un dannosissimo ma legale alcool piuttosto che farsi le canne proibite) o di estremizzare "gratuitamente" il portato della sostanza scelta (carcere e delinquenza non sono strettamente legati alla chimica degli oppiacei).

Va da sé che in questa versione è il corpo sociale stesso, abbrutito e semplificante che, come mandante, "chiede" alle istituzioni di legiferare con pugno duro ed in senso non razionale ed oggettivo sulle diverse sostanze ma evidentemente succube di pregiudizi culturali ed interessi commerciali (la lobby enologica piuttosto che il plusvalore delinquenziale del mercato clandestino).

In una versione vitale invece, di fronte all'antipatico arbitrio delle regole sociali "che non si fanno i cazzi propri", l'individuo potrà reagire con un più sano e semplicemente opportunistico atteggiamento in grado di discernere tra le diverse sostanze ed eventualmente organizzarsi per fruirne "senza farsi beccare".

Allo stesso tempo molte persone vitali si confronteranno con queste regole intrusive pervenendo ad una riflessione più generale e politica sulla natura delle stesse leggi e magari si attiveranno culturalmente nel tentativo di modificarle.

Ovviamente una popolazione vitale non esprimerebbe un corpo giuridico che crea il problema intasando le carceri di ragazzini che si fanno le canne... ma noi siamo lì, banalmente!

La regola è insita nel corpo sociale: semplicemente una persona sana l'intende come criterio valutabile e modificabile mentre la persona debole la teme come dura legge e se ne lascia soggiogare.

In sostanza, qualunque operatore che non proponga una sana alimentazione macrobiotica ai suoi tossici nel proposito di rafforzarsi ed arrivare a vederla in maniera diversa... deve ritenersi parte del problema e complice della filiera che dal narcotrafficante porta alla vena del suo utente!

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.