fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

sabato 25 agosto 2012

Té bancha


Ho conosciuto il té bancha 16 anni fa: mi è stato presentato come l'unica bevanda che si potesse assumere costantemente senza produrre effetti collaterali.
In queste giornate eccezionalmente calde verifico quotidianamente la capacità dissetante di questo té senza teina: mezzo bicchiere caldo, un gusto leggermente tostato per una pausa in qualunque momento della giornata; dolcificato con un po' di malto a colazione; stuzzicante con una fettina di zenzero fresco... Il té bancha è la bevanda "ordinaria" (in giapponese bancha vuol dire comune) adatta per grandi e bambini.
Il bancha è un té verde che si trova in commercio nelle varietà hojicha (se fatto con foglie) e kukicha (solo rametti), queste come le altre varietà sono prodotte dalla stessa pianta, la camelia japonica, differendo solo l'epoca della raccolta, le parti della pianta o i metodi di lavorazione e fermentazione. Nel nostro caso la mancanza di teina è dovuta alla raccolta di rametti e foglie a fine stagione di piante di tre anni. In qualità di té verde è ricco di antiossidanti, favorisce la digestione, ha un'azione alcalinizzante ed è una buona fonte di ferro calcio e vitamina A. I rametti del kukicha hanno bisogno di un po' più di tempo in infusione oppure di scaldarsi assieme all'acqua, possono inoltre essere riusati per due o tre volte.



Alcune considerazioni sull'assunzione di liquidi:
L'indicazione medica di bere due litri e mezzo di acqua al giorno è una stupidaggine basata sul dimenticarsi il segnale naturale della sete (che normalmente dovrebbe essere funzionale) e sul travisare il problema della depurazione renale (evitare di assumere con l'alimentazione quelle pericolose concentrazioni di sostanze che i reni poi dovranno neutralizzare con tanta acqua), senza parlare di una diretta complicità con l'enorme businnes dell'acqua minerale.
Chi riesce ad organizzarsi un'alimentazione ragionevole s'accorge che il bisogno di liquidi diventa ben poca cosa se paragonato ai carrelli di bottiglie in uscita dal supermercato. Si perde l'abitudine di mettere i bicchieri in tavola, bastando due dita di tè o un caffé d'orzo dopo pranzo. Si perde l'abitudine compulsiva di aprire il frigo ogni cinque minuti per una golata d'acqua, anzi diviene sgradita anche solo l'idea di buttarsi in pancia un bicchiere di roba gelata...
Si ritrova dunque la sete come segnale-sintomo diretto (e praticamente immediato) dell'assunzione di cibi troppo pesanti, conditi o salati.
Come limite dobbiamo ammettere che il té non può essere considerato a "kilometro zero" perché, semplicemente, la camelia japonica non siamo ancora riusciti a farla crescere dalle nostre parti. E non trovando alcuna valida alternativa nostrana che sia fiore, bacca o erba di cui si possa fare lo stesso uso costante senza effetti collaterali, questo è un limite che per ora ci teniamo.


7 commenti:

  1. Risposte
    1. Assolutamente no, il tè Bancha è antiossidanti, favorisce la digestione, ha un'azione alcalinizzante e diuretica, aiuta anche la stipsi

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  2. Grazie per le informazioni, specifico solo la varietà della Camellia in questione è la 'sinensis' e non japonica (molto comune nei nostri giardini insieme alla sassanqua.

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  3. Anche io adoro il gusto delicato del the bancha, lo consumo spesso soprattutto durante i pasti, ho letto infatti su sorgentenatura che oltre ad avere proprietà depurative è ottimo anche come aiuto alla digestione. In effetti per il momento mi sto trovando bene, la sensazione di gonfiore è notevolmente diminuita, lo trovo davvero un ottimo prodotto, poi non contenendo teina è perfetto per tutta la famiglia :)

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  4. Giusto bere acqua del rubinetto e comunque non proveniente da frigorifero.
    Ma dove cavolo hai appreso che bisogna assumere pochi liquidi? Mah!

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  5. Bere solo quando si ha sete , questo si che è una sciocchezza che leggo. Bisogna bere anche se non si ha sete per evitare ogni conseguenza della disidratazione

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