fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

domenica 20 maggio 2012

La modernità dei gatti morti



Un'altra testimonianza degli anni '30 (vedi il post "Autonomia e salute" del 28/3/2012)
che dimostra come non sia obbligatorio star dentro all'ideologia che cerca di salvare
capre e cavoli (la malattia è fatalità, noi intanto ce la godiamo!).
Pensate quanto è stupido continuare ad investire nella ricerca quando
non vogliamo vedere i dati che già abbiamo...


<< In un esperimento senza eguali nella storia della ricerca
scientifica, con un follow up di 10 anni ( che corrispondono, in termini
umani, a circa 60 anni e 4 generazioni ), sono stati studiati gli
effetti di una dieta a base di alimenti denaturati ( cotti ) su 900
gatti, inducendo disfunzioni metaboliche e malformazioni strutturali
caratteristiche, che si aggravavano di generazione in generazione. Una
famiglia di gatti degenerati si estingue con la terza generazione, a
causa delle alterazioni funzionali troppo gravi, comprendenti
l’incapacità riproduttiva. Si è anche osservata la possibilità di
rigenerare metabolicamente tali gatti degenerati, ma sono necessarie non
meno di 4 generazioni nutrite con cibo crudo.
Il Dr. Pottenger non ha mai avuto la pretesa che quanto osservato sui
gatti possa essere valido al 100 % per gli esseri umani; sosteneva però
che le disfunzioni osservate sui gatti sono così simili a quelle
osservabili su esseri umani che seguono una dieta a base di alimenti
artificiali e denaturati, che sarebbe almeno ingenuo e imprudente non
riflettere su tale similitudine, visto l’alto grado di degenerazione
fisica nella società occidentale moderna.

“Con l’impiego di diete sperimentali controllate siamo riusciti ad
indurre alterazioni nello sviluppo strutturale e funzionale dei gatti.
Abbiamo verificato che manifestazioni allergiche e alterazioni dentali
paragonabili a quelle che presentano gli esseri umani si producono
mediante la manipolazione della preparazione dei cibi.
I gatti randagi normali vivono di topi, uccelli, rettili, insetti, pesci
e alcuni vegetali, mantenendo intatte la loro struttura e le loro
capacità funzionali generazione dopo generazione. Anche i gatti
domestici, che vivono comunque all’aperto e sono allo stato
semiselvaggio, mantengono le loro caratteristiche peculiari di
generazione in generazione.
Al contrario gatti cui viene impedito di cacciare liberamente,
assoggettati una vita facile con cibi precotti a disposizione, tendono a
sviluppare alterazioni corporee e funzionali.
In uno studio confrontiamo due gruppi di gatti, nutriti a base di latte
crudo e olio di fegato di merluzzo; unica differenza, in un gruppo
mangiano carne cruda, nell’altro cotta. La carne è per tutti costituita
da interiora, muscoli e ossa.
I gatti che mangiano carne cruda presentano un’ottimo sviluppo
maxillofacciale e una dentizione normale ( e ciononostante non risultano
perfetti come quelli randagi che da soli si cercano il cibo); il
ricambio dei denti da latte avviene senza problemi e senza ritardi;
mantengono costanti tali caratteristiche di generazione in generazione;
il tono dei tessuti molli è eccellente, così come la qualità del pelo;
il contenuto di calcio e fosforo nelle ossa è normale; per tutta la vita
si mantengono resistenti alle infezioni e ai parassiti; non mostrano
segni di allergie; in generale si dimostrano giocherelloni, curiosi,
predicibili nel loro comportamento; se lanciati da un’altezza di 6 piedi
per testarne la coordinazione, atterrano sempre sulle zampe e tornano
per giocare ancora; si riproducono regolarmente, senza difficoltà
durante il parto; la mamma partorisce in genere 5 gattini di circa 119
grammi di peso medio, che allatta regolarmente.
I gatti che mangiano carne cotta, invece, sviluppano ogni tipo di
malformazioni della faccia, delle mascelle e dei denti.
Anzitutto producono gattini tutti diversi tra loro per taglia e pattern
scheletrico( le caratteristiche fisiche non si mantengono costanti di
generazione in generazione; esistono tante differenze morfologiche
quanti sono i gatti, e nessun gatto risulta simile all’altro ); perdono
tutti i denti incisivi e la maggior parte dei molari nel giro dei 3 – 5
anni di vita, per rammollimento delle ossa alveolari; mostrano crani
allungati e ristretti, che vanno riducendosi dalla seconda alla terza
generazione; per questo, anche la mandibola e la mascella si
restringono, cosicché molti denti si ritrovano affollati o non riescono
ad erompere; molto frequenti malocclusioni da retrusione o protrusione
mandibolare; i seni frontali e gli archi zigomatici sono iposviluppati;
spesso vi sono ritardi nel ricambio dei denti; l’eruzione dei denti
permanenti è spesso accompagnata da gengive sanguinanti, rinorrea,
febbri e stato di prostrazione generale; i denti permanenti si
presentano più piccoli e di forma più irregolare; per riduzione della
crescita dall’indietro all’avanti delle ossa mascellari, i molari
possono rimanere inclusi nel ramo mandibolare; la corona di questi denti
risulta disposta perpendicolarmente alla superficie masticatoria invece
che parallelamente ( come i denti del giudizio inclusi degli esseri
umani ); l’agenesia ( assenza ) soprattutto dei denti incisivi è molto
comune; le alterazioni morfologiche sono così evidenti che basta poco
anche al non addetto per riconoscere un gatto di questi da uno nutrito
con cibi crudi; le ossa lunghe tendono ad allungarsi, a ridursi di
diametro e possono curvarsi, con gli arti posteriori più lunghi di
quelli anteriori; alla terza generazione si osserva una palese
condizione di osteogenesis imperfecta; sono facilmente affetti dalle
seguenti patologie: problemi di cuore; miopia e presbiopia;
distiroidismi; infezioni a reni, fegato, testicoli, ovarie, e vescica;
artriti; infiammazioni del sistema nervoso con paralisi e meningiti;
si osserva una riduzione del volume viscerale; uno studio microscopico
dei loro polmoni dimostra tessuti respiratori anormali; in molti casi si
ha ipotiroidismo, diagnosticato clinicamente nei gattini dalla presenza
di bozze frontali prominenti, denti sottodimensionati, mandibola retrusa
e insufficiente sviluppo dall’indietro all’avanti della faccia; la
diagnosi anatomopatologica viene effettuata nel postmortem, con
l’autopsia; le gatte sono molto irritabili e inclini alla litigiosità,
dando morsi e graffi con facilità e non fanno le fusa; i gatti maschi,
invece, sono troppo docili e presentano disinteresse all’accoppiamento
quando non un interesse invertito; è evidente un pervertimento
comportamentale, con le femmine che aggrediscono maschi piuttosto
passivi: tali deviazioni non si osservano tra i gatti che si cibano di
alimenti crudi; sono diffusissimi parassitosi e vermi intestinali;
molto frequenti allergie e disturbi dermatologici, e peggiorano da una
generazione all’altra, con un’incidenza del 100 % alla terza
generazione; le allergie più comuni sono nei confronti del latte; in
questi gatti allergici, l’autopsia rivela una lunghezza del tubo
digerente _ che si presenta atonico e ipoelastico _ in media da 72 a 80
pollici, contro i 48 dei gatti normali; gli aborti sono comuni, andando
dal 25 % delle gravidanze alla prima generazione degenerata fino al 70 %
alla seconda; i parti risultano difficili, e molte femmine ne muoiono
subito o dopo 3 mesi, per esaurimento; le gatte gravide mostrano
infiammazioni e infezioni gengivali; le femmine mostrano ingravescenti
difficoltà di concepimento, quando non sterilità ( all’autopsia si
osservano frequentemente atrofia ovarica, congestione uterina, e nei
maschi insufficiente sviluppo spermatogenetico ); la mortalità tra i
gattini neonati è alta, perché a volte nascono morti, altre sono
troppo deboli per cercare il seno materno; il peso medio alla nascita
è di 100 grammi; ma soprattutto, arrivati alla terza generazione, i
gatti degenerati sono così metabolicamente instabili che nessuno
sopravvive oltre il sesto mese di vita, ponendo così fine alla linea
riproduttiva. >>

l'articolo completo su: http://www.aipro.info/drive/File/10.pdf

Di notevole interesse anche il sito - www.aipro.info - esempio di una medicina di base,
preventiva ed economica, quelle informazioni indispensabili per gestire consapevolmente
il proprio stile di vita e la propria alimentazione nel senso della salute e dell'autonomia.




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