fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

martedì 16 gennaio 2024

L'universo fisico dentro l'organismo cosmico

 Se chiamiamo "Universo" il complessivo di tutto ciò che riusciamo ad osservare intorno a noi, abbiamo allora bisogno di un termine più generale per nominare le condizioni che lo permettono, questo universo osservabile.

Propongo di usare il termine "Cosmo" per indicare quelle condizioni, quei parametri fisici e quelle costanti universali che dettano legge nella nostra esperienza empirica, ma che sappiamo anche deformarsi, relativizzarsi e quantizzarsi ai margini dell'immaginabile.

Uni-verso dice bene il complessivo flusso termodinamico dei fenomeni e ci descrive in uno spazio-tempo evolutivo tra l'origine di un big bang concentrato ed un destino di dispersione entropica. Coscienti di noi stessi, "sappiamo" cosa abbiamo fatto durante la nostra giornata, dal mattino alla sera, dal risveglio al sonno e dalla nascita alla morte.

Ma non sappiamo nulla di quell'altro verso dell'esistenza: cosa c'è tra l'addormentarsi e il risveglio, la notte, la morte ed il mistero del rinnovarsi e del rinascere.  Cosa c'è dopo la morte termica dell'universo? E cosa c'è prima del big bang?

Sono questioni fisiche e cosmogoniche ma che ignoriamo completamente al pari della fondamentale questione della biologia: come nasce la vita?

L'evoluzionismo pensa che siamo figli del caso e che le forme che abbiamo preso nel tempo non abbiano nulla di particolare da dirci.

Noi invece pensiamo che la biologia prenda le mosse ed ingeneri il suo sistema ad imitazione della natura cosmica e che, di conseguenza, le nostre forme non siano casuali ma abbiano invece molto da dirci per immaginare la forma di quell'orizzonte che ci è altrimenti troppo largo da percepire.

Il cosmo non può dunque essere il contenitore statico delle nostre esperienze, non avrebbe paragoni in natura, sposta solo il problema: chi ha costruito quelle pareti e di cosa sono fatte?

La vita, invece, immagina e rappresenta il cosmo come il contenitore naturale di un vortice, lo spazio raccolto di un flusso ciclico, di un utero che ciclicamente propone un terreno fertile ed equilibrato.

Un cosmo come un organismo che propone in sé le condizioni della vita, e la vita come rappresentazione coscienziale del cosmo.

Un cosmo unico che diventa autocosciente grazie alle infinite e irriducibili versioni che ogni singolo e prezioso essere vivente rappresenta.

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