fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

mercoledì 17 aprile 2013

Igiene personale


In un post precedente sulla spazzatura, abbiamo preso in esame lo stile di vita nella
produzione di rifiuti. Qui vorrei analizzare la produzione di rifiuti relativa
all'igiene personale.
Incominciamo con una considerazione di specie: siamo l'unico animale ad avere un intero
apparato tecnologico relativo alla pulizia del culo... tutti gli altri se la cavano
senza!
E' una mancanza di creatività, la nostra. I cani hanno col loro defecare un rapporto
molto complesso. Viviamo in un bosco, ma tutte le sere dobbiamo farci un giro per
consentire ai cani una "missione di caccia" che, tra le sue finalità, ha anche quella
non secondaria di svuotare gli intestini ad almeno 100 mt da casa, precauzione non
irrilevante per della cacca puzzolente di carnivoro. In certi anni abbiamo avuto anche 5
cani ma non abbiamo mai avuto feci in cortile. Altro discorso sono i cuccioli che,
finché tali, non la fanno in cortile ma, di preferenza, direttamente sul tappeto
persiano che c'è in soggiorno!
Le capre hanno un rapporto diverso con le loro deiezioni. Essendo le fatte dei pallini
della dimensione di un pisello, asciugano in fretta e finiscono per rappresentare un
ottimo giaciglio isolato dal terreno. Le capre non si fanno quindi alcun problema sul
dove cagare, ed infatti le fanno di preferenza sul marciapiedi davanti a casa dove amano
bivaccare.
L'altra erbivora del branco invece, Penelope la cavalla, ha deciso di non sporcare il
suo box (per la nostra gioia) e quindi esce sempre nel campo... se non piove. Ma tenete
presente che finché è stata qui con altre cinque cavalle la facevano, tutte e
indifferentemente, fuori e dentro. Così ora dobbiamo rinnovare l'impaglio al box solo una
volta al mese, con la produzione di un ottimo materiale per l'orto.
Alla fine devo ammettere di provare una certa vergogna nei loro confronti, per essere
l'unico qui che la risolve semplicistica: la fa in casa e poi tira l'acqua. Ma, al di là
dell'impianto idraulico, mi interessa qui la questione della carta igienica.



L'istituzione della carta igienica e la sua ovvietà, per i tempi moderni, dimostra
quanto ormai sia cosa rara, in realtà, la produzione di feci sane. Dove per "sane"
intendo che "non abbisognano di pulizia dopo il loro passaggio".
Perché se la carta igienica viene data ormai per scontata, lo è anche un'idea di umano
che produce cattivi odori. I piedi si sa, puzzano, lo stesso dicasi delle ascelle e, in
genere, del sudore. Quindi la doccia tutti i giorni e deodoranti, nelle più svariate
forme, e profumi.
Anch'io ho condiviso questi "pregiudizi" sull'umano e adottato quelle precauzioni
sociali, ed è stato con vero stupore che a 24 anni, cambiando radicalmente
alimentazione, mi sono accorto che potevo abbandonarli.
Togliendo insaccati, carne, latte e formaggi, i miei piedi hanno smesso di puzzare e
l'odore del sudore sparisce quando questo si asciuga. La frequenza dei lavacri è
diventata quasi stagionale: molti bagni estivi nella vasca delle carpe e qualche rara
doccia d'inverno, un pezzo archeologico di sapone di aleppo sul bordo del lavandino e
qualche goccia di shampo da un flacone che avrà già più di un anno... ed è finita lì. Se
invece la tua alimentazione è sbagliata, puoi lavarti fin che vuoi ma la puzza non te la
levi!
In merito a questo può essere interessante dotarsi di uno strumento di autodiagnosi del
repertorio culturale cinese, che lega gli odori alle condizioni degli organi interni
(vedi anche il post sull'autodiagnosi del volto).



Sull'igiene possiamo anche dare uno sguardo di genere. Ad un maschile puzzone ("il
maschio ha da puzzà" come dicono a Roma, risultato di un'alimentazione prevalentemente
carnea e sapida, che non si occupa dell'igiene della famiglia e non sa manovrare la
lavatrice) si contrappone un femminile ossessionato dall'igiene al punto da produrre
danni al sistema immunitario della prole. La disperazione delle donne per "il bianco più
bianco che non si può", le ossessioni sessuali di un gioco di coppia: questo è il "gioco
di genere" che mantiene una delle più inquinanti industrie del pianeta.
In conclusione, per qualunque animale l'igiene rappresenta la continuazione in proprio
delle cure della madre e non si è mai visto un animale avere una scarsa igiene, se non
costretto in una gabbia.
Probabilmente bisognerebbe lasciare ai bambini il diritto di decidere la gestione
dell'igiene, penso che funzionerebbe come per il camminare: ci arrivi anche se non te lo
insegnano!

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