fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

domenica 11 novembre 2012

WWOOF lavoro in cambio di ospitalità


Questo post è per ringraziare Russel, Molly, Matthew, Klara, Fiammetta, Giovanni,
Paola, Mariangela, Thomas che questa estate ci hanno aiutato in cascina.
L'iniziativa, che abbiamo sperimentato per la prima volta, ci è sembrata lodevole e
sicuramente la continueremo appena torna la bella stagione.
Il wwoofing è un modo funzionale per scambiare lavoro e ospitalità presso cascine
biologiche in tutto il mondo. L'associazione WWOOF nasce in Inghilterra nel 1971
e garantisce una strutturazione "leggera" per far incontrare gente ed esperienze:
25 euro di tessera, una copertura assicurativa, ed il libero incontro nello spirito di un
reciproco arricchimento tra chi viaggia per imparare e chi cerca un modo ragionevole
di radicarsi sul territorio.

La nostra esperienza pratica è stata l'incontro con il responsabile
locale dell'organizzazione che è venuto una sera a cena da noi
per verificare lo spirito del posto (tra l'altro noi non abbiamo
alcuna certificazione biologica). Poi abbiamo stilato una piccola
presentazione del nostro insediamento (attività, alloggio, alimentazione,
stile di vita) che è stata inserita subito nell'elenco internazionale
e in breve abbiamo cominciato a ricevere le prime richieste.
In sintesi, in tre mesi abbiamo ospitato per periodi di 10-30 giorni nove persone
provenienti da Inghilterra, Canada, Cecoslovacchia, Olanda e, per gli italiani, da
sicilia e lazio.
Dal punto di vista pratico siamo soddisfatti: abbiamo ammucchiato legna per due anni e
nell'orto stiamo ancora raccogliendo la verdura piantata da loro. Certo, è un lavoro
anche organizzare il lavoro altrui, ma alla fine ognuno ha trovato modo di applicarsi
utilmente e, speriamo, di portarsi a casa qualcosa. Per parte nostra gli abbiamo fatto
vedere un po'di tutto coinvolgendoli in attività e lavori molto diversi e cercando di
passare onestamente le nostre conoscenze in merito (in una cascina tocca sapersi fare
da mangiare come aggiustare un motore).
Dal punto di vista umano ci siamo riempiti di compagnia, e proprio in quel momento
dell'anno in cui un contadino può cominciare a sentirsi un po' fesso a "stare lì" con
la zappa in mano quando tutti vanno in ferie! Empaticamente il rapporto che si può
instaurare mi è sembrato pulitamente aperto. Sintonia con alcuni e magari distanza con
altri ma comunque sempre al riparo di un patto di utilità reciproca e di conoscenza che
può contemplare anche la critica e la libertà di lasciarsi se proprio non ci si trova:
non c'è contratto e l'intesa è da costruire giorno per giorno.
Non c'è stato spostamento di soldi (l'olandese era decisamente contento di essersi
fatto un mese in Italia con i 40 euro del viaggio in pulmann) e può essere un modo per
tanti giovani disoccupati di cominciare a sperimentare delle cose concrete e cercare di
acquisire elementi di autonomia.
E' una versione ragionevole di turismo ed è un bel respiro per chi rischia di
provincializzarsi sul territorio: contatti internazionali, ganci per poter viaggiare a
nostra volta, esercizio di quelle lingue studiate a scuola e mai applicate...
Fa comunque parte dell'esperimento di una nuova gestione del tempo, delle energie e
delle ambizioni. E' un altro modo di socializzare capacità ed informazioni le più
diverse, anche al di là dell'aspetto lavorativo.
In sostanza, è un piccolo "premio" per l'insediamento territoriale, un plus valore di
socialità: loro vengono... perché noi siamo qui!
Fatelo anche voi... procuratevi una cascina o, nell'attesa, un biglietto del treno!


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