fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

giovedì 22 novembre 2012

Insignorilimento


Una villetta cintata, una telecamera, un Suv per proteggere i propri cari nel selvaggio
confronto stradale...
Una cascina nei boschi, dei cani liberi, l'ombra della provincia che ti permette ancora
di circolare con una vecchia macchina puzzolente con cui non puoi più entrare in
città...
Il territorio torna a popolarsi e nel flusso di migranti si trovano specie molto
diverse. Per qualcuno è solo un trasloco nei quartieri residenziali di una città che si
allarga, per altri si tratta di inventarsi l'organigramma di un nuovo ecovillaggio.
Entrambi rivendicano l'autonomia di una zona di pertinenza personale, un posto dove
essere liberi di decidere per sé. Alcuni se lo comprano per un buon piazzamento
nell'arena liberista, gli altri vorrebbero vederne riconosciuto un senso di pubblica
utilità e  ricevere magari qualche incentivo. Ma si rivendica l'autonomia per fare
cosa?



Ho visto gente di sinistra inalberarsi contro lo stato che gli ingiungeva di abbattere
la tettoia abusiva, offesi quasi d'esser considerati al pari dei peggior speculatori
del nostro belpaese... ma allora l'attività edile fa parte della libera espressione
individuale?, da rivendicare come si rivendica ad esempio il sacrosanto diritto di
coltivarsi la marjuana per uso personale?, spiegatemi! Ma anche a destra le idee non sono
ben chiare: il richiamo ad una vita sana diventa la ricerca di un nuovo edonismo,
l'ecologia non per la salute del mondo ma per l'individuo, a suon di  prodotti
biologici e slowfood, beautyfarm e personal trainer...
A destra l'insignorilimento si è giocato sul piano materiale, sulla proprietà da
allargare e conservare, la sicurezza del mattone. A sinistra si è invece preferito
investire nell'internazionalismo della cultura, creando tante nuove opportunità di
impiego per tutti 'sti figli "che abbiamo fatto studiare". I limiti per i primi sono di
trovarsi alla fine schiavi della proprietà, prigionieri in casa; per i secondi di perdere ogni senso
critico per star dietro al principio che tutto ciò che puzza di cultura va bene!
Attenzione, perché il senso di queste tendenze è chiaramente antidemocratico. Lo
possiamo trovare perfettamente espresso nella pubblicità con l'uso tutto recente, la
maleducazione civica, di fare spot che "ironizzano" sulle tasse promettendo ad esempio
"lo sconto dell'iva". Come lo troviamo nel costume più generale dove, tra "giustizia sportiva" e
"primarie elettorali", la gente non sa più distinguere le istituzioni dall'iniziativa privata.




Il rischio antidemocratico, complice una crisi globale che ci riporta ad un piano
economico interno, è forse quello di cedere un po' sul fronte dell'imperialismo
per tornare però a rivolgere la fottitura all'interno del corpo sociale con revival
di piccole aristocrazie e mafie locali.
La crisi è destabilizzante per tutti: un patrimonio famigliare faticosamente accumulato
di padre in figlio può venir bruciato come niente da un nipotino troppo viziato; così
come quando cominciano a scarseggiare i soldi forse si smette di spendere per cinema,
dischi e viaggi.
Ma la crisi economica non è sufficiente a cambiare la filosofia di fondo. Gli italiani
dimostrano un pericoloso disinteresse per la loro democrazia, un rifiuto che sa di
insoddisfazione ed autolesionismo. La Storia della Fottitura è fatta dei conti ancora
da pagare, e quando i nodi vengono al pettine forse nessuno lo può impedire, possiamo
solo prepararci al peggio correndo anche noi ad allestire il nostro piccolo "castello"...
con le forme di autonomia ed i modelli alternativi al fottere che sapremo inventarci.


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.