fondamentalismo della modernità

"Potremo esultare alla morte di dio
solo quando avremo un'alternativa all'individualismo."

mercoledì 24 luglio 2013

Opinioni

Una mezza Italia non si permette di avere un'opinione. E' una misera mezza Italia, una
provincia depressa, gente che non è abituata ad essere interpellata e che, se chiamata
alle urne, può anche votare un Berlusconi senza pensarci... e può rivotarlo, perché
dieci anni dopo non si chiede se quella "opinione" gli ha portato bene oppure no.
Ma siamo poi così sicuri che tutte queste opinioni siano un segno di salute? L'Italia è
anche il paese dove l'opinionista non manca mai: tanta, troppa gente sembra avere
opinioni su qualsiasi cosa, su cose di cui non ha alcuna esperienza e, più grave ancora,
sembra essere convinta che ciò corrisponda ad una responsabile partecipazione
democratica.



Tra questi estremi nessuno si accorge più che se l'opinione è un dato minimo di umanità,
questa facoltà è solo uno strumento per una maggiore comprensione della realtà... e che
quest'ultima non è questione di opinioni!
Alla verifica pratica della storia, la cultura che coltiva e permette le opinioni non ha
dato gran prova di sé. Pensiamo al primo atto dell'olocausto: nel 1934 comincia una
campagna a tappeto per l'eliminazione di pazzi e handicappati e l'intera classe medica
non solo non si oppone, ma pure la promuove e la attua. Oppure in casa nostra quando,
all'imposizione fascista della tessera per gli universitari, nessun accademico reagì,
salvo l'unica eccezione, a quel che ne so, di un certo filosofo Martinetti.
Questi sono esempi di come non basta andare a scuola per avere un'opinione in merito a
quello che si sta facendo. Oggi, una certa situazione di "sospensione" democratica per
la crisi dell' economia e delle istituzioni, mi sembra dello stesso, pericoloso segno.
Che senso ha decidere tra socialismo e liberismo quando entrambi mirano al consumismo?
Che senso ha la discussione etica sulle tecniche di fecondazione quando tutte sono solo
delle risposte ad uno stato di malattia? Che senso ha parlare di ambiente ai milioni di
italiani che già hanno scelto di vivere urbanizzati?
Non ha senso parlare di ambiente se non ne possiedi neanche un pezzetto, reale, notarile
e sudato! Così come non ha senso l'esercizio del diritto di opinione in un contesto che
ha già scelto l'essenziale.
Non ce ne frega niente dell'opinione di chi vive la vita moderna, è un esercizio
virtuale e avvilente, è una democrazia vuota e colpevole, sempre a rischio di feroci
populismi.



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